Regia di James Ivory vedi scheda film
"The remains of the day" nel 1993 segnò l'apogeo del cinema delle Merchant-Ivory productions, che proprio l'anno precedente avevano prodotto l'altro gioiello della loro carriera, "Howards end" tratto dal romanzo di Forster, mentre per questo film si rivolsero ad un romanzo dell'anglo-giapponese Kazuo Ishiguro, che ho letto da poco. I due film rappresentarono per le ottime qualità cinematografiche dispiegate dal regista, la recitazione magistrale della coppia Thompson/Hopkins e le sceneggiature approfondite e raffinate della insostituibile collaboratrice Ruth Prawer Jhabvala, un esempio di eccellenza all'interno della produzione Merchant Ivory, che purtroppo negli anni seguenti non si sarebbe forse più ripetuto, a giudicare dalla fredda accoglienza delle opere più tarde. Tenendoci al film in questione, credo si tratti di un'opera sensibile che si pone con estremo rispetto nei confronti della fonte letteraria: la Jhabvala realizza un miracolo di fedeltà testuale, inserendo tutti i passaggi chiave del romanzo e recuperando, con sapienti spostamenti, perfino alcune riflessioni della voce narrante del maggiordomo e alcune reminiscenze che in mano ad altri sarebbero andate facilmente perse. I cambiamenti sono stati pochi, dalla scelta di accorpare nel personaggio del politico americano due distinti personaggi del libro, a quella di spostare la cronologia dei meeting filo-tedeschi organizzati da Lord Darlington dal 1924 agli anni Trenta inoltrati, ma la sostanza dell'opera e il suo disegno complessivo non ne risente. La regia di Ivory dimostra una padronanza del mezzo ormai matura, una fluidità nel raccordo tra le varie sequenze che strappa l'applauso e una generale bravura nelle scelte tecnico-espressive che si avvalgono di una pregevole illuminazione dovuta all'operatore Tony Pierce-Roberts, tanto che non hanno davvero senso le accuse di certi detrattori come Mereghetti che sostiene che "il film non riesce a scavare dentro le pieghe d'ombra di quel raffinato formalismo, limitandosi a rifletterne piattamente le forme, perfette ma fredde". Al contrario, è un'opera che soddisfa in pieno sia l'intelletto che il gusto estetico, evitando quel formalismo che tante volte è stato rimproverato ad Ivory, perché non trovo davvero svolazzi superflui della mdp o compiacimenti calligrafici. Ivory vuole recuperare un cinema di sostanza emotiva che guarda alla tradizione britannica del passato, soprattutto nel finale il ricordo di "Breve incontro" si affaccia fortissimo alla memoria. E' un cinema costruito ovviamente sugli attori, con un Hopkins che non si smentisce anche qui nel pignolo risalto dato al personaggio, reso con grande ricchezza di sfumature e complessivamente fedele alla creazione letteraria di Ishiguro, una Emma Thompson trepida miss Kenton che veniva dritta dall'Oscar per "Casa Howard", un James Fox che cesella con efficacia la natura subdola di Lord Darlington, personaggio inquietante nella sua apparente normalità, anche un bravo Hugh Grant in una breve ma incisiva partecipazione. Ebbe un buon successo al botteghino con un incasso internazionale di 63 milioni di dollari e otto nomination agli Oscar senza alcuna vittoria, ma la concorrenza era purtroppo elevata con film come "Schindler's list" e "Lezioni di piano"; è un peccato che un bravo regista come Ivory non sia riuscito a conquistare la statuetta come miglior regista, ma almeno gli hanno dato di recente quella come sceneggiatore per "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino.
voto 9/10
Quel che resta del giorno (1993): Emma Thompson
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Emma Thompson alla sua miglior interpretazione di tutta la carriera, qui era da oscar. Oggi è un'attrice scomparsa.
Aveva vinto l'Oscar l'anno prima, meritatissimo, per Casa Howard, era impossibile che facesse il bis
Insomma... qui è meglio che in Casa Howard.
Personalmente la ritengo eccellente in entrambi i film, con mia preferenza personale per Casa Howard, mentre Hopkins qui è nettamente meglio rispetto all'altro film
Ti ho fatto un commento che è sparito.Mi dispiace comunque apprzzavo la tua equilibrata rece e dicevo che Ivory è elegante e impercettibile scavatore negli animi,Questo film l'ho visto e rivisto non so quante volte,...ero sta la prima afarti un commento per fortuna me ne sono accorta. Ciao
Grazie come sempre Anna, sul commento precedente non saprei dire perché non è apparso... Il film è eccellente e mi fa piacere che ci troviamo perfettamente d'accordo...
Gran bel film, superbe interpretazioni e bella recensione :-)
Ciao Stefano.
Grazie mille Paolo, sul film naturalmente ci troviamo d'accordo. Mi auguro che tu e la tua famiglia state bene in questo periodo così difficile. Ciao Paolo
Purtroppo nn siamo in un bel momento caro Stefano, il ritrovarci su queste pagine però è prova del nostro esorcizzare un pochino la realtà, come la settima arte a volte insegna. E va benissimo così.
Un abbraccio .
Film bellissimo ed impressionante interpretazione dei protagonisti.
Io lo vidi all'epoca dell'uscita in sala e devo dire con una certa titubanza in quanto avendo letto il romanzo temevo fosse difficile una trasposizione credibile ed invece , eccola !!
Un saluto dalla Dolly
Ciao Dolly! Anche io in questo caso ho potuto confrontare da vicino libro e film in quanto ho letto il libro da poco e devo riconoscere che Ivory ha fatto veramente un ottimo lavoro. Grazie per il passaggio e mi auguro che tu stia bene. Ciao
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