Regia di David Cronenberg vedi scheda film
René Gallimard (Jeremy Irons) è un addetto contabile dell'ambasciata francese in Cina, che, recatosi al teatro dell'opera cinese, desidera conoscere l'interprete principale di Madama Butterfly, Song (John Lone). Nonostante sia sposato, René si lascia prendere da quella che per lui è "la sua Butterfly" e tenta costantemente di sedurla, mentre lei si nasconde dietro la cultura del pudore cinese e concede al diplomatico esperienze fisiche solo superficiali.
In realtà, Song è una spia cinese al servizio della rivoluzione maoista e sfrutta il diplomatico per i suoi fini...
La fuga di Song, che rivela di essere incinta, non riesce a far desistere Gallimard, ormai abbagliato dall'amore e privo di contatti con la realtà al punto da ritrovarsi completamente solo e rispedito in Francia per alcuni clamorosi errori nelle sue analisi politiche e sociali dell'Oriente. Ma non è finita qui, perché Song nasconde un altro inaspettato segreto...
Un film lento, triste e toccante come pochi altri, con buone ricostruzioni storiche, regia ed interpretazioni. Tratto da una omonima piéce teatrale di David Henry Hwang, a sua volta tratta dall'opera di Puccini ed ispirata dalla vera storia del diplomatico Bernard Boursicot, M. Butterfly è un inedito melodramma da parte del regista canadese Cronenberg, fin lì concentrato su altre tematiche. Jeremy Irons, davvero straordinario col suo volto spento, dà vita ad un personaggio in evidente conflitto con se stesso, arrogante, da buon occidentale, ma estremamente fragile, che rigetta la realtà per inseguire un sogno che è solo illusione, convincendosi di "essere amato dalla perfezione fatta donna".
"L'amore ha ottenebrato il mio giudizio. Accecato i miei occhi. Tanto che ora, guardando nello specchio, io non mi vedo. [...] Morire con onore è meglio che vivere con disonore." Song non è più la sua Butterfly. Song non è mai stata Butterfly. E' stato proprio René a credere per anni in un amore perfetto che non c'è, creato solo dalla sua immaginazione...
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Non amo molto questo film...Anche se riconosco che è un bel film...Non mi ha lasciato dentro molto, tranne l'ultima scena che vale tantissimo. Ma siccome adoro il percorso di Cronenberg, riconosco che questo era un passaggio che doveva toccare, l'esplorazione del doppio nell'amore, in quello che appare e non è...quello che si desidera e quindi si ottiene. Ma in alcuni momenti mi risulta un po' troppo pesante e decisamente forzato. Bravissimo Irons che riesce ad impersonare benissimo il personaggio difficile, forse più di quello di Song, che ne esce un po' troppo stereotipato, che dici?...Un saluto, ovviamente =D
Mah, senti, per la prima mezz'ora di film sono stato a chiedermi se avrei dovuto evitare di scrivere un'opinione per non dover scendere sotto le 3 stelle...:-D E già 3 stelle sono uno sgarbo che ho fatto a Cronenberg un paio di volte...L'inizio ricalca un po' "Inseparabili" per ritmo e stile, che, a dire la verità, non sono accattivanti. Poi i due film, pur rimanendo lentissimi e pesanti, generano un'irresistibile climax di emozioni fino a culminare nell'apoteosi finale; e anche se "M. Butterfly" non è tutta farina del sacco di Cronenberg, già a partire dallo splendido titolo con quell'indefinito "M.", poco importa, stavolta per lui niente sceneggiatura ma comunque tanto talento registico (come anche in "La zona morta")...Per quanto riguarda i personaggi, il Song in giacca e cravatta mi è piaciuto, prima effettivamente meno. Più che altro, non capisco dove sia sparito il personaggio della moglie! Ho capito che si sono lasciati, ma almeno rivederla un secondino..............;-)
...in effetti nella seconda parte ci sono delle mancanze di narrazione, si cerca di arrivare al colpo di scena finale, a scapito della continuazione narrativa...Per il resto concordo con te. "Inseparabili", personalmente, lo trovo nettamente superiore...per coinvolgimento, per la storia...per tutto.
Anch'io ho trovato superiore "Inseparabili", che ha anche qualche spunto filosofico-horror (l'operazione per separare due fratelli gemelli che si credono ormai siamesi...colpo di genio!), frutto della testa bacata di Cronenberg...Qui sembra che abbia le mani più legate e gestisce la storia lasciando perdere qualche personaggio, forse anche per far cogliere allo spettatore il protagonista che, IN COMPLETA SOLITUDINE, precipita in un tunnel. Certo che si sta cercando il pelo nell'uovo con Cronenberg, visto che ci garba un monte! :-D E poi proprio oggi, mentre vince l'Oscar "non-si-sa-bene-chi" e David non ha mai avuto nemmeno una nomination..................:-( Anche vero che Cronenberg non c'ha niente a che vedere, però è brutto lo stesso...
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