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L'amico d'infanzia

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su L'amico d'infanzia

di Furetto60
4 stelle

Thriller "sottotono" di Pupi Avati

La storia ha inizio il giorno in cui Duncan MacKay,noto "anchorman", vecchia volpe dello show-business,viene trovato morto in circostanze misteriose, nella suite di un albergo,così la redazione  del network affida la direzione del  talk-show la 25esima ora ad Arnold Gardner, che stava "in panchina".La sua originale e spregiudicata conduzione crea  scompiglio, ma anche interesse fra i telespettatori, anche perchè non fa sconti ai suoi ospiti,nei cui confronti è sempre caustico e velenoso, l'audience s'impenna e cosi raggiunge  il sospirato successo , anche se il suo matrimonio vacilla e suo padre è in ospedale in condizioni critiche.Inoltre nei suoi trascorsi c'è  un'ombra,durante il periodo scolastico e successivamente quello universitario, aveva stretto  amicizia con un suo concittadino, Eddie Greenberg, con il quale aveva  condotto allegramente dai microfoni della radio locale, trasmissioni musicali di un certo successo ed aveva condiviso con lui  una brutta storia, scabrosa e criminale.Quando era giunto a Chicago aveva promesso al suo amico di ricordarsi di lui, ma poi  aveva disatteso i suoi impegni,mettendo una pietra sul passato.Adesso però Eddie si è  ammmalato gravemente, ha solo tre mesi di vita,ed è arrabbiato, deluso e risentito, gli resta ormai solo uno scopo, costringere  Arnold a confessare pubblicamente la sua "colpa" e per questo  compie una serie di delitti a scopo puramente dimostrativo,arrivando a minacciare la sua famiglia,per cui Arnold è costretto a cedere e a raccontare in televisione, in diretta, il suo "segreto"

Premesso che coltivo grande ammirazione per Pupi Avati, che di solito è abilissimo nel confezionare piccole,grandi storie,dal  taglio domestico,minimalista ma non minimo, riuscendo a trattare temi importanti,con semplicità e passione,addentrandosi in relazioni umane con grande capacità introspettiva e suscitando  grandi emozioni, come pochi registi italiani sanno fare,purtroppo non posso non constatare, che quest'incursione nel thriller è decisamente deludente,non ci sono colpi di scena e succede solo quello che deve succedere.E' un passo falso del regista,peraltro ci può anche stare,in una ricchissima filmografia come la sua, un piccolo inciampo.

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