Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un Woody Allen incerto e a corto d'idee. Poco "jazzato" e fin troppo Bergmaniano.
Woody Allen ha la singolare capacità di riuscire a farsi guardare anche quando un suo film è piuttosto mediocre (ad eccezione delle cose più infelici tipo Vicky Cristina Barcelona ecc). Nonostante questo, le poche cose interessanti di "Settembre" sono palesemente rubate da "Sinfonia D'Autunno" di Bergman (persino il titolo sembra una reminescenza), un vero e proprio capolavoro uscito però quasi dieci anni prima. È sufficiente osservare il rapporto tra la madre (dalla personalità trabordante e estroversa) e la figlia (gentile e malinconica, quasi ingenua seppur intelligente) per rendersi conto di quanto Bergman ci sia in questo film. Oserei dire che persino il taglio di capelli delle due attrici è stato rubato a Bergman.
Purtroppo le idee che Allen ha aggiunto alla sua sceneggiatura sono davvero poche e abbastanza banali. Non serve più di una mezz'ora per comprendere come andrà a finire l'intera storia.
Il film potrebbe tranquillamente esser messo in scena in un teatro, ma questo non è un valore aggiunto dato che la regia risulta decisamente incerta. Ad eccezione della Farrow, che comunque è una copia esatta del personaggio di Liv Ulman in Sinfonia D'Autunno, il resto del cast appare poco credibile se non addirittura finto e stanco. Un po' di jazz e qua e là e qualche citazione portano lo spettatore sino alla fine, ma con ben poco da ricordare.
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