Un gruppo di persone, legate da vincoli di parentela o di amicizia, trascorre alcuni giorni di vacanza in una villa del Vermont. La proprietaria, Lane, è innamoratissima di Peter, il quale è innamorato di Stephanie, amica di Lane, che è amata in silenzio da Howard. Nel giro di ventiquattr'ore emergerà tutto il viluppo di affetti, rancori e passioni, compresi anche i traumi di un passato drammatico.
Note
Il più "intimista" dei film di Allen, percorso da un fuoco che cova sotto la cenere. Finissima indagine psicologica, in una narrazione tanto apparentemente semplice quanto ricca, nella sostanza, di problematiche avvincenti. Interpreti di altissima resa.
Dolori, rimpianti, vite sprecate, amori che nascono e muoiono, riflessioni sull’universo... Il tutto dentro una casa isolata. Woody Allen mischia il suo stile con quello dell’amato Bergman: ne esce un ibrido interessante, con personaggi che sembrano usciti da un dramma teatrale. Voto 7-/10.
Forse il film più "tragico" di Allen, anche più di Interiors nonostate l'assenza di suicidio fisico e la presenza di una luce estiva che pervade la casa per la maggior parte del tempo.
Tra i film di Allen, Settembre è uno di quelli che più esplicitamente rendono il loro tributo al cinema di Bergman, ma il suo limite sta in una struttuta teatrale fin troppo evidente, che finisce per penalizzare la pellicola rendendola piuttosto statica e verbosa, nonostante l'eccellente resa della fotografia di Carlo Di Palma e l'indubbia competenza del regista nel posizionamento… leggi tutto
Due giorni di isolamento che possono cambiare la vita.Una casa che è muto sfondo ai vari personaggi che si affannano forzatamente ad abitarla.Un crescendo di incomprensioni,un crudele gioco al massacro dove è sempre il più debole che soccombe.Ma l'urlo è silenzioso:Allen dirige un film silenzioso ammantato delle calde luci della fotografia di Carlo Di Palma che fa… leggi tutto
Il secondo tentativo di Allen di rifare il suo idolo assoluto Bergman (il primo fu una decina di anni prima Interiors, con scarsa fortuna) è di nuovo un po' deludente: il gesto è volenteroso, sentito, accurato e pertanto apprezzabile, ma i toni e i modi del Maestro sono per forza di cose irripetibili, soprattutto se si trasla il groviglio di (mancanza di) affetti, legami, nevrosi,… leggi tutto
All’interno di un piccolo, modesto e confortevole luogo un grandissimo universo di morbosi e inconfessabili segreti. Apatico, intimo ma prepotentemente emotivo. Splendida la ricostruzione degli interni, magistrale la fotografia di Carlo Di Palma. Cast alleniano con una meravigliosa Elaine Stritch alle prese con il personaggio più riuscito del film. Femmineo.
Woody Allen ha la singolare capacità di riuscire a farsi guardare anche quando un suo film è piuttosto mediocre (ad eccezione delle cose più infelici tipo Vicky Cristina Barcelona ecc). Nonostante questo, le poche cose interessanti di "Settembre" sono palesemente rubate da "Sinfonia D'Autunno" di Bergman (persino il titolo sembra una reminescenza), un vero e proprio…
Tra i film di Allen, Settembre è uno di quelli che più esplicitamente rendono il loro tributo al cinema di Bergman, ma il suo limite sta in una struttuta teatrale fin troppo evidente, che finisce per penalizzare la pellicola rendendola piuttosto statica e verbosa, nonostante l'eccellente resa della fotografia di Carlo Di Palma e l'indubbia competenza del regista nel posizionamento…
Il 25 luglio del 1943 un gruppo di "coraggiosi" componenti del "gran giurì del fascismo" dopo ore di discussione, minacce , timori e ripensamenti, firmò "l'ordine del giorno Grandi" con cui…
cantavano i Righeira anni fa ; nei posti di villegiatura sono fuggiti quasi tutti ; la pioggia e il vento freddo, sotto la cappa oscura delle nuvole , ci costringono a ripararci in casa mestamente. Mancano ancora…
Mereghetti ha visto un altro film. Il settembre del titolo è il futuro imminente e spesso evocato, con speranza o paura, per progetti irrealizzabili o ritorno alla realtà dopo l'evasione adultera. La scena, "classica", è una casa, per 24 ore, verso la fine di agosto. Lane non ha ucciso il violento patrigno che picchiava la madre, ma se ne è accusata su imposizione…
Pacato, lento, dolce, sensibile e profondo. Si parla di tutto, si parla del tutto. Ci si lascia cullare dalla tradizionale, raffinata, regia alleniana, dalle sue muse e dai suoi attori che danzano a ritmo di musica. Eppure si ha la sensazione di esercizio di stile, se non semplicemente un piccolo esperimento, che non aspira ad essere altro se non sè stesso. Ma si guarda con piacere,…
Alcune persone trascorrono del tempo in una villa di campagna e lì emergeranno i conflitti, i sentimenti, gli amori e i rancori.
Film drammatico di Allen che decisamente non è da annoverare tra i suoi migliori. Gli interpreti sono indubbiamente bravi e non manca l'intelligenza, ma non è così profondo come altri capolavori del regista e talvolta diventa noioso,…
Due giorni di isolamento che possono cambiare la vita.Una casa che è muto sfondo ai vari personaggi che si affannano forzatamente ad abitarla.Un crescendo di incomprensioni,un crudele gioco al massacro dove è sempre il più debole che soccombe.Ma l'urlo è silenzioso:Allen dirige un film silenzioso ammantato delle calde luci della fotografia di Carlo Di Palma che fa…
Il secondo tentativo di Allen di rifare il suo idolo assoluto Bergman (il primo fu una decina di anni prima Interiors, con scarsa fortuna) è di nuovo un po' deludente: il gesto è volenteroso, sentito, accurato e pertanto apprezzabile, ma i toni e i modi del Maestro sono per forza di cose irripetibili, soprattutto se si trasla il groviglio di (mancanza di) affetti, legami, nevrosi,…
"Intimista", "bergmaniano", ecc. In realtà prendiamo i film più maturi di Allen (da Manhattan in poi), togliamo le battute comiche e il regista-attore troppo fissato nel suo cliché, e che cosa resta? Il dramma amarissimo e soffocato dei sentimenti. Questo è distillato di Woody Allen.
Personalmente concordo con woody allen quando considera Bergman uno dei più grandi geni del cinema, però lo apprezzo meno quando tenta di imitarlo male con film come questo. Qui il nostro si dedica solo alla regia, non ci sono battute, solo attriti familiari e amori non corrisposti. Mia farrow si abbrutisce come Liv Ullman, ma più che altro sembra che ancora non abbia…
Vite apparentemente normali, persone ordinarie, tutto scorre all'insegna della tranquillità. Ma la macchina da presa indaga, la storia fa il suo corso e appaiono le prime ombre: è il passato che chiama. Scomode…
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Commenti (6) vedi tutti
Film minore di Allen.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiDolori, rimpianti, vite sprecate, amori che nascono e muoiono, riflessioni sull’universo... Il tutto dentro una casa isolata. Woody Allen mischia il suo stile con quello dell’amato Bergman: ne esce un ibrido interessante, con personaggi che sembrano usciti da un dramma teatrale. Voto 7-/10.
commento di alexio350Un Woody Allen incerto e a corto d'idee. Poco "jazzato" e fin troppo Bergmaniano.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (delaroche)Cechov, Bergman, Allen; molti sguardi convergenti sulla vita, poca vita.
commento di michelvoto 7
commento di alice89Forse il film più "tragico" di Allen, anche più di Interiors nonostate l'assenza di suicidio fisico e la presenza di una luce estiva che pervade la casa per la maggior parte del tempo.
commento di scream