Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Una simpaticissima parodia della Dolce Vita felliniana con un cast di grande rispetto. Sicuramente anche Fellini stesso l'avrebbe gradita, puressendo egli stesso grande amante dei clown e dei comici.
Parodia di un superclassico della cinematografia italiana, questo film della celebre coppia Totò-Peppino (che curiosamente ha lavorato con Fellini per i suoi Luci del Varietà e Boccaccio 70') è molto buono di sè, non un capolavoro ma anzi un filmetto così, se si eccettuano il buon vecchio Mario Castellani e il navigato Francesco Mulè; oltre a loro, attori di secondo o di terzo piano, attricette, Giò Stajano più personaggio che attore, la starlette emergente Gloria Paul e Giancarlo Zarfati, bambino prodigio dell'epoca. Però, in questo film riuscito ok e sempre carino da vedere, squilla quella frase entrata nella memoria collettiva degli italiani, una delle più citate di Totò, una sorta di perla di saggezza popolare e allo stesso tempo un monito sulla caducità del potere: "I ministri passano, gli uomini restano!"
Anche questo era il genio di Totò.
Peppino de Filippo con Federico Fellini.
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