Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Ci sono due cose in questo film che per altri registi sarebbero da citare in positivo, ma che nel caso del nostro forse sono dei difetti. Prima di tutto l'inizio, dove se non ci fossero i titoli di testa a ricordarcelo, l'assemblea di studenti potrebbe appartenere a uno dei documentari di Antonello Branca. Antonioni ci introduce nel film con un realismo efficacace, ma per lui inusuale, tanto che nel corso del film la descrizione del movimento viene diluita fino a sparire. Il secondo pregio-difetto è la scelta fatta su due attori alle prime armi, perfetti forse per rappresentare gli hippy in maniera naturale, ma inadeguati per un film che va aldilà della loro rappresentazione classica.
Un film imperfetto, dove la critica al capitalismo appare sfumata ed è salvata in parte dal potere dell'immaginazione nel finale.
Un opera che comunque pone un ipoteca forte sul cinema di Wenders, che mi causa suggestioni apparentemente inspiegabili, la scena della donna che parla con i vecchi nel locale nel deserto mi iiludeva che potesse cominciare da quel punto un film di Lynch, pieno di vecchi enigmatici( ma non fateci caso). Un film che usa la musica in modo quasi sperimentale, sopratutto nella scena d'amore con Jerry Garcia che traccia traiettorie psichedeliche con la chitarra. E poi il finale dove i Pink Floyd post-Barrett macinano la loro musica prima ossessiva poi esplosiva dando una possibilità alla fantasia e inventando di fatto gli accostamenti ghezziani immagini-musica. Anni fà mi ricordo che alla fine di blob c'era sempre un pezzo del finale del film ( che non avevo visto) ero quindi convinto che fosse una sequenza audio-visiva costruita da Ghezzi. Un film anomalo anche per Antonioni, ma suggestivo capace di avere i suoi momenti migliori nell'assenza dei dialoghi, dove di nouvo sono gli atti, compiuti o sperati, e le cose al centro e dove persino i paesaggi desertici diventano protagonisti.
Mi ha fatto scoprire i Kaleidoscope, e riuscito a far scrivere un pezzo bellisimo a Jerry Garcia, ha capito la forza della musica dei Pink Floyd orfani del diamante pazzo. L'unico neo aver escluso il pezzo america dei doors.
monica vitti che doppia angela davis (o non era lei?) e un po troppo.
si muove meglio nel deserto che nella città.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta