Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Film meraviglioso quanto affascinante. Ipnotico, rapisce lo sguardo e non lo restituisce. "Fa riflettere", ma nell'accezione più alta: il polveroso silenzio, attraversato raramente da un alito di vento, musicato in massima parte dai Pink Floyd, dà spazio ai nostri pensieri, liberi di vagare in ogni dove e in ogni quando, favoriti inoltre dagli aridi paesaggi che invitano a viaggiare. Il cosidetto "love in" (che tanto ricorda l'incipit di "Hiroshima, Mon Amour") e la sequenza finale, evocativo il primo e significativa la seconda, raggiungono eccellenze artistiche mirabili.
Unica critica spetta alle lunghe sequenze universitarie e rivoluzionarie che introducono la pellicola (i primi 40 minuti!), necessarie per il confronto con la pace e l'amore che viene dopo, ma di difficile sopportazione. Porta tristemente a pensare (ma sappiamo che non è così) che Antonioni cerchi solo un contesto-pretesto per mettere in scene le due magnifiche "rapsodie".
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