Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Dopo quattro film assieme (dal 1952 al 1961) per la serie di Don Camillo, la coppia artistica Fernandel-Cervi era ormai solidissima; sfruttando tale elemento di richiamo, Bianchi (con una sceneggiatura firmata Albert Valentin e Jean Manse) mette in piedi una commediola di nessuno spessore sotto il profilo critico sociale, ma che racconta la quotidiana vita di una cittadina della provincia italiana dando un colpo al cerchio ed uno alla botte (il nazifascismo è praticamente inesistente, come una presenza di sottofondo nonostante il contesto). L'avvenimento scatenante le faccende narrate è un omicidio: ma anche questo viene visto in maniera decisamente indolore, con un cadavere già trovato tale ed immediatamente occultato, a dare il via alla serie di inghippi della trama. Si segnala inoltre Il cambio della guardia per essere uno dei primi film in cui a Jimmy il Fenomeno viene affidata una parte che supera la semplice comparsata: l'impareggiabile caratterista pugliese interpreta infatti il ruolo del tuttofare (spazzino, becchino e via dicendo) del paese. Storiella modesta, risultato in linea. 5/10.
Ardea (Roma), la seconda guerra mondiale volge al termine: stanno per arrivare gli alleati. In paese due amici-nemici (un fascista pentito ed un antifascista) stanno per diventare consuoceri, mentre il potestà locale proclama dura lotta all'invasore angloamericano. Ma proprio quella stessa notte il potestà viene ucciso...
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