Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Per palati forti, una storia "maledetta" di droga, allucinazioni e crimini.
Durante una roulette russa alla "Guglielmo Tell" tra due coniugi sotto l'effetto di un potente allucinogeno, lo scrittore William Lee uccide accidentalmente la moglie Joan.
La pallottola pone fine ad una vita legata alla dipendenza da una venefica polvere gialla di cui Lee faceva uso nel suo lavoro di sterminatore di scarafaggi. Lo stesso Lee si era rivolto ad uno "specialista", il dr. Benway, per un antidoto che in realtà era soltanto in grado di produrre ulteriore assuefazione.
L'antidoto dell'ambiguo dr. Benway veniva estratto dalla carne di un millepiedi acquatico brasiliano.
L'azione si svolge a New York nel 1953, ma dopo la morte di Joan, Lee fugge portandosi dietro la macchina da scrivere, e arriva a Interzone, un luogo da incubo ai confini del Sahara occidentale, dove droga e violenza dominano su tutto e su tutti.
Interzone non è il luogo adatto per una sana convalescenza, e Lee è nuovamente sopraffatto dalle sue allucinazioni.
La macchina da scrivere si trasforma in un insetto gigantesco, millepiedi brasiliani vengono mozzati e trasformati in grandi quantità di droga, mentre il perverso dr. Benway (Roy Scheider) tortura sadicamente i Mugwump, facenti parte del popolo indigeno di Interzone.
Con grande sforzo di volontà, Lee riesce a inviare a New York una sorta di diario sottoforma di resoconti che verranno pubblicati col titolo "The naked lunch" (Il pasto nudo).
Purtroppo questa storia non è frutto di fantasia, è la biografia di uno scrittore maledetto, William Burroughs, nato a Saint Louis nel 1914. Il suo romanzo "Il pasto nudo" è del 1959, preceduto da "La scimmia sulla schiena" (Autobiografia di un tossicodipendente)(1953) e seguito da "La morbida macchina" (1961) e "Nova Express" (1964).
Per capire quanto siano state fondamentali le opere di Burroughs all'interno della letteratura "beat" nord-americana, consiglio una più approfondita ricerca anche delle sue opere successive, tutte protese nella ricerca delle più avanguardistiche tecniche di scrittura.
David Cronemberg comunque non si è rifatto integralmente al libro di Burroughs, pur non discostandosene eccessivamente, alcuni monologhi sono presi integralmente, ma ha introdotto personaggi e una struttura narrativa completamente assenti nel testo.
Cronemberg estrapola dalla biografia di Burroughs i riferimenti ai temi dei "gialli", della fantascienza, della pornografia e delle fantasie sadomasochistiche, fondendo il "noir" con il genere drammatico, la fantascienza con l'horror.
Protagonista del film è Peter Weller, fan dichiarato di Burrouchs, affiancato dalla brava Judy Davis, nel doppio ruolo di Joan Lee (moglie dello scrittore) e Joan Frost, scrittrice, membro attivo del gruppo di emigrati nella comunità di Interzone.
Come è tradizione in ogni film "maledetto" che si rispetti, anche il lavoro di Cronemberg ha una falsa partenza, le riprese iniziano a Tangeri, ma tre giorni dopo scoppia la Guerra del Golfo.
Previste tre settimane di riprese, immediatamente cancellate.
A Cronemberg basta il fine settimana per modificare la sceneggiatura: coadiuvato dalla designer Carol Spier ridisegna set e location per sostituire le località africane.
Ora appaiono elementi del paesaggio newyorkese nella casbah, si intercambia il mercato di Tangeri con quello di New York, si trasportano 700 tonnellate di sabbia per creare la spiaggia di Interzone.
Viene ricostruito il labirinto della casbah, capace di ospitare 150 comparse, e realizzata la fabbrica di droga derivata dalla carne di millepiedi.
Film creato per inorridire, forse più di quanto Cronemberg ha fatto con i suoi precedenti, tra cui "Il demone sotto la pelle" (1975) -
"Scanners" (1980) - "Videodrome" (1982) - "La zona morta" (1983) - "La mosca" (1986).
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