Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
Pura provincia italiana, alla fine degli anni Ottanta: Piombino,di fronte all'Elba, marcia bene, l'industria tira, una coppia di sposini ,con lei molto procace, vive bene la sua condizione non dorata, ma sufficiente a vivere tranquillamente. Poi giunge la crisi economica, e tutto va a rotoli, complice anche un terzo figuro, apparentemente pratico della "bella vita", in realtà cialtrone sputtanato... Paolo Virzì, per il suo esordio da regista, guarda a "Dramma della gelosia" e molta della cinematografia di Scola per la miscela di satira sociale e umana, analisi della società, costruzione drammaturgica e cura dei personaggi: in un periodo in cui certi malesseri di casa nostra non erano emersi così come lo sono invece oggi, il cineasta livornese si presentò da subito come un prosecutore della commedia all'italiana ficcante dei Risi,Monicelli , Comencini. Gli interpreti sono notevoli, dal Bigagli che vive sempre più soffrendo una situazione che gli sfugge progressivamente di mano, alla Ferilli bella e perfetta ragazza di provincia che si perde dietro a un incantatore di serpenti e le sue allegre banalità, comprendendo un Ghini perfetto in un ruolo di playboy da due lire che avrebbe fatto la gioia di un Mastroianni o di un Gassman d'annata. Graffiante, amaro e malinconico, ecco il primo passo di un regista oggi tra i migliori che abbiamo.
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