Regia di John Woo vedi scheda film
Due amici, Ho e Mark, lavorano da anni per una triade di Hong Kong specializzata in smercio di dollari falsi; Ho, improvvisamente, decide di ritirarsi dopo un ultimo lavoro, al fine di salvaguardare la carriera del suo giovane fratello, Kit, il quale, ignaro dei suoi traffici illeciti, sta per diplomarsi all’accademia di Polizia.
Successo asiatico dell’allora quarantenne John Woo, “A Better Tomorrow” contiene già tutti gli elementi della sua opera presente e passata, all’epoca ancora circoscritta al mercato “locale”. L’amicizia virile, quindi, fa da traino alla sanguinosa storia dell’impossibile percorso redentivo di un criminale pentito, affossato dalle troppe colpe e dal troppo senso dell’onore, nonché dalla brama di potere di un suo “allievo”. Lo stile di Woo appare ancora ingenuo, a volte sgangherato, ma che sprizza sincerità da ogni sequenza. La lunga introduzione è un perfetto esempio della sua padronanza nel definire immediatamente le diverse personalità dei protagonisti e per prepararci agli sviluppi drammatici a seguire. Il suo senso dell’azione, comunque, risulta già ottimamente definito, vedere per credere la lunga sequenza al chiuso della lotta contro lo sgherro venuto a rapire il padre di Ho o la splendida sequenza della sparatoria nel ristorante, caratterizzata da un perfetto uso del ralenty: in funzione esplicativa dell’azione successiva (prima), enfatizzante l’entrata di Mark nel “privée” (poi), con conseguente esplosione di violenza e pallottole a velocità normale, con chiusura “drammatica” sulla menomazione subita agli arti inferiori da Mark. Tutte le sequenze d’azione, oltre a quelle già citate, sono ben calibrate e non fagocitanti, splendidamente incasellate in questa storia di varia criminalità hongkonghese, con pochi momenti deboli (paradossalmente, tra questi risulta proprio la lunga resa dei conti finale, troppo carica di enfasi e “pause” tragiche a fare da intermezzo all’azione). Il film risulta, inoltre, drammaticamente ben costruito, grazie a dialoghi efficaci e ad una scoppiettante sceneggiatura. Ottimi, in conclusione, anche gli interpreti principali, il veterano Ti Lung, il giovane (all’epoca) Chow Yun-Fat e il compianto Leslie Cheung.
Noir.
Ottima.
Deciso.
Fedele.
Confuso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta