Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Parata di ottimi attori in scena separatamente, in un contesto che facilmente si accosta alla commedia ad episodi che negli anni sessanta italiani finì per spopolare. La continuità narrativa è rappresentata dal movimento di una cambiale scoperta che nessuno vuole e tutti cercano disperatamente di sbolognare al prossimo fesso in arrivo: la critica al 'boom' economico di quel periodo è evidente, la storia in sè funziona e l'accenno satirico può fare accostare questo lavoro al filone della commedia all'italiana (quello più tipicamente risiano); purtroppo però i tempi e le situazioni sono ancora troppo legati all'avanspettacolo di almeno una decina di anni precedente e risultano perciò un po' fiacchi ed inoffensivi. Rimane comunque una splendida occasione per vedere nella stessa pellicola Totò, Tognazzi e Vianello, Macario, Tieri, Gassman, la Koscina, De Filippo e altri ancora.
Un imprenditore truffaldino liquida dei creditori con una cambiale scoperta; a loro volta i creditori la girano ad altri, in una catena che coinvolge pure il proprietario di un negozio di animali, una pellicceria, una bella signora elegante... Ma a un certo punto la catena si ferma e ricomincia all'indietro, passo per passo.
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