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La cambiale

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su La cambiale

di John_Nada1975
6 stelle

Sottostimato anche da alcuni "totòlogi"  dei più ortodossi, è invece una buona commedia senza gran flessioni di ritmo e trovate comiche, con alcuni momenti demenziali di alto livello non-sense, diretta da un Mastrocinque ancora in ottima vena, e bravo a rendere pressochè impercettibile, lo stacco di sei mesi del nuovo girato con Totò al ritorno dal primo stop per la malattia, onde integrare il suo altrimenti scarso minutaggio.

Specchio di una Italia che non era ancora stata resa di "cittadini" delle rispettive "serie A,B,C", a seconda del loro accesso o meno alla carta di credito o di debito, e che in pratica come molti del tempo proprio nel mondo del cinema dei produttori protestati di Roma, si reggeva sul "cambialone".

Superlativa tutta la parte-episodio che ritorna nel finale, dei due fratelli "pacchisti"(ma non come potrebbero intendere i fan di un programma della TV del sottosviluppo anni 2020) Posalaquaglia, nell'appartamento in "morosita" di sei mesi d'affitto arretrato(sempre il napoletanissimo ma universale, tema dello sfratto), e la visita del padrone di casa cavalier Temistocle Bisogni, interpretato da una grandissima spalla e "vittima" dei due, come Luigi Pavese.

Quasi impossibile rendere la formidabile intesa e la naturalezza di invenzioni, chissà quanto frutto di improvvisazioni continue anche lessicali e di giochi di parole, e quanto di rodatissima simbiosi allenatasi nei decenni sui palcoscenici teatrali dell'opera buffa e dell'avanspettacolo.

Sorprendente capriola con un braccio solo, autoeseguita con la massima agilità dal vero di Raimondo Vianello nell'episodio irresistibile con Ugo Tognazzi, e Sylva Koscina la "escort" come direbbero oggi di alto bordo, che entra anche nell'episodio con Andrea Bosic principe russo esiliato, e Gassman nella stessa professione dell'amabile Pietro De Negri.

Notevole anche la versione della prostituta in "camporella" e accessibile a prezzi popolari per lo stesso cancelliere del tribunale, impersonata in una delle sue migliori apparizioni da una irresistibile per romanità, e atomica per altezza e maggiorate dimensioni/misure, Gina Rovere/Lola Capponi.

Tra i tanti, troppi caratteristi di grande caratura e capacità presenti nei vari episodi, non vorrei non citare almeno Toni Ucci arbitro dell'incontro di lotta, e il grandissimo Eduardo Passarelli fratello di Peppino, procuratore nella scena del tribunale(con più di una somiglianza fonetica con il ridicolo altrettanto giudice napoletano del processo al povero "Torsolo" Vanni) da egli anche scritta, e tra le cose più divertenti in assoluto mai viste e udite, della Storia del cinema italiano.

Il faccendiere/finanziere Pierluigi Bruscatelli di Aroldo Tieri, intestatario primario della cambiale dai mille giri, che esce da Regina Coeli con i suoi averi e riverito dalle guardie come dal grand hotel, precorre di almeno 15 anni molti altri personaggi simili della commedia italiana di costume poi maggiormente più cinica e corrosiva, e resi molto bene da Johnny Dorelli.

 

John Nada

 

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