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La cambiale

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

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La recensione su La cambiale

di Baliverna
7 stelle

Ammucchiata di divi, caratteristi ed attori emergenti per un risultato moderatamente divertente.

I produttori di questo film puntarono, credo, alla cannonata, scritturando tutti coloro che di meglio si trovavano sulla piazza: tra questi vediamo sia attori consolidati e celebri (come Totò, Peppino e Gassman), che giovani comici emergenti (Tognazzi e Vianello), che consumati caratteristi già visti in molti film spesso negli stesso ruoli a loro congeniali. La sceneggiatura, tuttavia, è solo discreta: offre momenti divertenti, ma anche altri dove, pur scoppiettando e saltando, gira un po' a vuoto.

Ho trovato abbastanza buoni Totà e Peppimo (il secondo appena un po' stanco), simpatici e affiatati Tognazzi e Vianello, mentre un po' confuso mi è sembrato Gassman: addirittura lo spocchioso nobile russo mi è parso interpretato meglio dall'altro attore (non so come si chiami) che da egli stesso. Appena torna ad interpretare il mascalzone che parla in romanesco, ecco che l'attore ritrova la sua chiave giusta. La caricatura del nobile non era, insomma, la parte adatta a lui.

Quanto agli attori di contorno, mi è piaciuto Aroldo Tieri – ottimo finanziere truffaldino – e Lia Zoppelli, ancora troppo giovane per interpretare il suo ruolo di suocera bisbetica e dirigista; per questo motivo, l'attrice interpreta la moglie bisbetica e dirigista....

Quanto alla tematica, la pellicola fa dell'opportuna ironia sul dilagante uso delle cambiali in quegli anni, sicché una buona parte dell'economia era basata su quelle, e non su valuta vera e propria. E la cambiale era il pane di tutti gli imbroglioni, i fanfaroni, gli arrampicatori e gli intrallazzatori.

Mi viene poi da puntare il dito su un'imprecisione linguistica. Le due turiste ticinesi parlano tedesco e italiano con accento tedesco, mentre in Canton Ticino si parla italiano con accento lombardo. Per ultimo, si può anche rilevare che la sceneggiatura – ma non la macchina da presa – osa abbastanza quanto ad allusioni di natura sessuale: disinvolte avventure di una notte, belle ragazze che si denudano fuori campo, e battute spinte sul gattone da riproduzione.

Difetti a parte, tuttavia, l'intrattenimento è assicurato, e gli interpreti sono tutti pezzi da novanta.

 

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