Regia di Patty Jenkins vedi scheda film
Occasione sprecata per lanciare l'iconico personaggio DC in un film stand alone. Sprecatissima la presenza scenica della pur splendida interprete protagonista.
L'ora è tarda, sono un po' stanco e rischio di scrivere qualche castronata, ma quel che mi preme scrivere a mo' di sfogo è che questo Wonder Woman si candida al titolo di peggior cinecomic mai realizzato. A mio modesto giudizio è ancor più grave il peso del fallimento, considerato lo spreco che si fa della presenza scenica e della bellezza statuaria di Gal Gadot, nei panni della pincipessa delle Amazzoni. Sì, per quanto mi riguarda, unica nota positiva è lei e va detto comunque, che come attrice deve ancora maturare, poiché se da una parte si capisce il tentativo dell'attrice di impostare una serie di espressioni e atteggiamenti volti a esprimere l'ingenuità e la genuinità della protagonista, dall'altra il risultato rischia di sembrare l'esibizione di un campionario di pose e smorfie mal gestite. Mal gestite in primis dalla regia. Perdonate l'ignoranza, io non so chi sia Patty Jenkins. So solo che l'accordo tra lei e la Marvel per la regia di Thor II andò all'aria: e meno male! Tanti si lamentano del secondo episodio delle avventure del Dio del Tuono: si becchino 'sta ciofeca che sembra la replica progettata male e realizzata peggio di Captain America (declinata al femminile, forse, è davvero un occhio femminile? Non so). Mi verrebbe da salvare le buone intenzioni, i buoni sentimenti professati (il punto di vista di Diana è realmente innocente al limite del naif, cosa che potrebbe suscitare riflessioni interessanti, se non fosse che tutto viene comunque banalizzato oltremisura). Anche il discorso sul male e la presa che esercita sul genere umano (il cui catalizzatore scenico è Ares nella vicenda)... premesse vagamente interessanti buttate integralmente all'aria. Regia non pervenuta, sceneggiatura inaccettabile tra cadute di stile e buffonate inspiegabili (per me almeno), montaggio soporifero; salviamo la fotografia? Recitazione altalenante, buffissimo però Chris Pine, costretto a mimare il personaggio che non sa come giustificare 'sto gran casino alla protagonista: "Ma che ce posso fa'!" sembra che dica a più riprese. Quasi da sbellicarsi.
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