Nella Napoli disperata e surreale di oggi svariati personaggi, in bilico tra realtà e sogno, figure reali e fantasmi o simboli, gridano il loro disagio. Scugnizzi in mutande e madonne che parlano, guappi e disperati cantano, raccontano, inventano, dialogano con l'accompagnamento di un pianoforte da café-chantant tra un mare "blu obitorio" e melodie strane con contaminazioni tra antico e moderno. L'autore, seduto al proscenio, davanti al sipario annuncia la propria morte e così lo spettacolo può avere inizio...
Note
Il film è tratto dall'omonimo spettacolo teatrale scritto da Enzo Moscato e Toni Servillo e allestito con la regia dello stesso Martone, ed è la testimonianza di una riuscita opera collettiva, in cui il gruppo dei teatri Uniti dà il meglio di sé. Straordinari tutti gli attori; il più travolgente è Toni Servillo nel monologo-couplet finale.
Ripresa filmata (che è già a suo modo “grande cinema” per la testimonianza che rappresenta, ma che non può gareggiare con la bellezza sublime della rappresentazione “reale”, e solo chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo può comprendere ciò che dico e darmene ragione) dell’omonimo spettacolo scritto insieme all’ottimo… leggi tutto
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Mario Martone passa dal teatro al cinema a dal cinema al teatro con estrema disinvoltura. Tiene le due cose saggiamente separate, ma se uno è abituato a vedere il mondo in un certo modo è inevitabile che…
Aspettavo con ansia l'uscita del nuovo film di Martone, regista napoletano che amo moltissimo. "Noi credevamo" non l'ho ancora visto, ma sto già pregustando la visione, appena possibile. Sono molto contenta che…
Il fascino infinito del palco, le prove, le quinte, i camerini... quante volte il teatro è stato usato dal suo cugino ricco e moderno, il cinema? Quante volte la rappresentazione teatrale è stata fatta oggetto a sua…
Ripresa filmata (che è già a suo modo “grande cinema” per la testimonianza che rappresenta, ma che non può gareggiare con la bellezza sublime della rappresentazione “reale”, e solo chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo può comprendere ciò che dico e darmene ragione) dell’omonimo spettacolo scritto insieme all’ottimo…
L'autore, seduto sul palcoscenico annuncia, solenne, la propria morte e canta. Un vagabondo cieco rievoca le promesse dei tanti invasori approdati nel golfo. Una donna si agita, insonne, su una branda. Uno scugnizzo in mutande si abbandona al delirio sulla città-fogna e sull'istinto popolare. La regina Maria Carolina ride, si lamenta e cerca re Ferdinando, la statua della Madonna si anima e…
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