Trama
Harry Hole, detective a capo di una squadra anticrimine d'élite, indaga sulla scomparsa di una vittima, avvenuta durante la prima nevicata invernale. La sua paura maggiore è che la scomparsa possa essere collegata ad alcuni delitti del passato e che il colpevole, un inafferrabile serial killer, sia ancora libero di entrare in azione. Con l'aiuto della brillante recluta Katrine Bratt, studia altri casi avvenuti decenni prima con la speranza di trovare collegamenti utili a prevenire le mosse dell'assassino. Scoprirà così che il male è pronto ad agire prima della successiva nevicata ed è molto più vicino a lui di quanto si sarebbe mai immaginato.
Approfondimento
L'UOMO DI NEVE: UN DETECTIVE DAL GRANDE SUCCESSO LETTERARIO
Diretto da Tomas Alfredson e sceneggiato da Peter Straughan, Hossein Amini e Søren Sveistrup, L'uomo di neve racconta la storia di un serial killer che opera sullo sfondo dei paesaggi invernali e gelati. Solito a lanciare messaggi di sfida alla polizia e alla squadra di agenti che si occupano del suo caso, il serial killer sembra tornare a colpire, uccidendo dopo la prima neve una giovane donna. Per il detective Harry Hole - che si lascia aiutare nelle indagini dalla brillante recluta Katrine Bratt - non c'è dubbio: l'omicidio è opera del sociopatico, che continua a istigarlo e sfidarlo. Indagare sul delitto significa perciò in primo luogo riaprire i vecchi casi e cercare qualche indizio utile a individuare l'identità del colpevole prima che possa agire nuovamente.
Con la direzione della fotografia di Dion Beebe, le scenografie di Maria Djurkovic, i costumi di Julian Day e le musiche di Marco Beltrami, L'uomo di neve è l'adattamento dell'omonimo best seller dello scrittore norvegese Jo Nesbø, settimo romanzo con protagonista Harry Hole, il detective le cui indagini hanno venduto oltre 34 milioni di copie in tutto il mondo. Sebbene il mondo scandinavo conoscesse da tempo i romanzi di Nesbø e avesse fatto di Hole una sorta di icona nazionale, L'uomo di neve è quello che lo ha lanciato sui mercati americani e inglesi. "Grazie a L'uomo di neve, la gente di tutto il mondo ha scoperto Harry Hole e lo ha fatto divenire un eroe dei gialli al pari di Sherlock Holmes. Molte persone visitano oggi Oslo andando alla ricerca dei posti in cui il detective si muove. Eppure, non si tratta di un personaggio per nulla simpatico. Laconico, diffidente e introverso, non è di certo simpatico come alcuni suoi illustri predecessori letterali, da un punto di vista personale ha molte ombre alle spalle ma è un poliziotto molto intrepido, scrupoloso e completo. Alcolizzato, inaffidabile e disorganizzato, ha un'innata capacità nel cacciarsi nei guai ma ha anche un forte sesto senso e una creatività che lo aiutano sul campo. Non si ferma davanti a nulla e ha come obiettivo quello di assicurare sempre i colpevoli alla giustizia. Crede nel modello democratico scandinavo e nella legge ma allo stesso tempo non si sente a casa nel suo Paese. Si preoccupa per chi gli sta vicino ma non vuole che nessuno si leghi a lui. Ama le donne, soprattutto una, ma cerca di abituarsi alla solitudine. Non ama molto l'azione, preferisce riflettere ma si ritrova spesso in situazioni pericolose e difficili. Lo si può definire un antieroe, un personaggio impossibile. Per tale ragione, tuttavia, è impossibile non farselo piacere. L'uomo di neve, poi, ha un elemento che tutti gli altri romanzi di Hole non hanno: l'horror", ha sottolineato lo scrittore.
Il cast
A dirigere L'uomo di neve è il regista, sceneggiatore e produttore esecutivo Tomas Alfredson. Nato in Svezia nel 1965, Alfredson si è posto all'attenzione della critica cinematografica dirigendo nel 2008 Lasciami entrare, titolo destinato a divenire un cult negli anni e presentato in oltre trenta festival… Vedi tutto
Note
Adattamento dell'omonimo romanzo di Jo Nesbø.
Trailer
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Commenti (19) vedi tutti
Molto pasticciato. Sceneggiato male.
commento di fra_pagadifficile e ingarbugliato.
commento di ottobyteBello, suggestivo, cupo, con un'atmosfera pesante che va di pari passo con la storia enigmatica e misteriosa. Sempre sopra le righe Fassbender. Un bel thriller noir investigativo d'autore.
commento di Lupo65mah....la cornice norvegese è suggestiva, ma il rompicapo resta tale, e il finale è ridicolo (non ve lo spoilero)
commento di coldbiciAbbiamo un poliziotto alcolizzato per metà film, che improvvismente diventa un segugio. Personaggi assurdi che appaiono e scompaiono, un serial killer che ritorna dopo anni di inattività senza un perchè, e un inutile Val Kilmer con un kg di cotone in bocca. Ma che senso ha?
commento di Aiace68Notevole l'ambientazione, per il resto sceneggiatura confusa ed epilogo da dimenticare.
commento di gherritAvvincente thriller nel paesaggio nevoso. Difficile da seguire e un pò ingarbugliato nella trama e nel montaggio. Voto 5,5
commento di Levis2004C' è del marcio anche in Norvegia ...
leggi la recensione completa di daniele64Il film ha diversi difetti ma una bella atmosfera e attori di pregio.
commento di marco biVisione per nulla entusiasmante !
leggi la recensione completa di chribio1Esteticamente bellissimo. Non ha il ritmo che ti aspetteresti da un thriller; è molto lento a iniziare e poi, quasi di soppiatto, si insinua sotto pelle in un inaspettato crescendo di toni e sangue. La trama ha i suoi difetti, ma, complice la fotografia incantevole e il buon occhio del regista, è in ogni caso un'opera affascinante.
commento di Yayas82L'orrore non e' orrore, in un film di mezze parole in cui i fatti criminali sono immagini gia' viste, spinte piu' all'animazione dei cortometraggi da cartoni animati che non ad una profilazione horror/thriller. Il film risulta cosi' freddamente lineare e piatto, come gli splendidi paesaggi nordici, che sono forse l'unico tratto scenico da salvare.
commento di RoccoarenaA fronte di una notevole complessità relazionale ed investigativa, il meccanismo criminale rimane scialbo e ripetitivo, e la soluzione non emoziona e poco comprende. Il vero personaggio principale è il tenebroso ed algido inverno nordico, pieno di oscure movenze inconsce e segreti inenarrabili. Bello vedere una Gainsbourg sorridente. Voto 7.
commento di ezzo24Un inaspettato passo falso ed è un peccato perchè il regista in Lasciami entrare e ne La talpa,aveva mostrato di avere la mano giusta per rappresentare l'ambiguità della natura umana e l'oscurità de male. Ne è uscito fuori invece un film piatto e glaciale incapace di tradurre in immagini la carica di orrore del romanzo da cui è tratto.
commento di (spopola) 1726792Trasposizione fredda (nel senso lato del termine) di un ottimo libro. In particolare sorprende per pochezza la profondità psicologica dei personaggi. Come spesso succede, il libro è un'altra cosa.
commento di silviodifedeFilm ad alto livello soporifero.
commento di gruvierazErrori registici lampanti, montaggio trasandato, sceneggiatura instabile, finale moscio.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografoGrande occasione sprecata, regia incerta, neanche Fassbender riesce a salvare il film.
commento di sfrisoloPeccato. Occasione sprecata
leggi la recensione completa di camertefab