Regia di Max Croci vedi scheda film
Due uomini sono costretti a scambiarsi le vite, andando a vivere ciascuno in casa dell'altro, per motivi di lavoro. Uno è belloccio e single, l'altro è un obeso sposato con Ambra e con tre figli. Naturalmente sarà un disastro, ma piano piano le cose ingraneranno.
Secondo lungometraggio per Max Croci, che conferma il protagonista (Luca Argentero) e lo schema di partenza della storia: come già Poli opposti (2015), anche Al posto tuo si basa sull'incontro-scontro fra due individui in apparenza profondamente distanti, ma che il destino unisce sul profilo emotivo fino a far sbocciare l'amore (nel primo film) o l'amicizia e il rispetto reciproco (nel secondo). Nulla di nuovo, nulla che lasci il segno, ma si conferma il buon tocco del regista, capace di confezionare un lavoro onesto nella sua semplicità e nella sua mancanza di originalità, che vuole andare incontro al pubblico più vasto ma senza svendersi, senza scendere a più di tanti compromessi. Niente volgarità quindi, ma situazioni già straviste sì; niente argomenti scabrosi, ma una trama costellata di momenti prevedibili sì. Per un progetto simile il cast è adeguato: nessuna sbavatura, ma nemmeno mattatori sulla scena: oltre ad Argentero troviamo sulla locandina Ambra, Stefano Fresi, Serena Rossi e Grazia Schiavo; sulla sceneggiatura ci sono le firme di Umberto Marino, Massimo di Nicola e Patrizio Patrizi. Benino il ritmo, a fronte di una certa scarsità di materiale narrativo compresso in poco più di ottanta minuti di durata. 2,5/10.
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Film più che dignitoso, mostra ancora una volta la bravura dei suoi principali interpreti (Angiolini, Argentero, Fresi), supportati da un cast all'altezza del compito.
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