Regia di Roan Johnson vedi scheda film
Fenomenologia di un irresponsabile. Ferruccio (Fedele), detto Ferro, è un diciottenne che fatica a tenere a freno gli ormoni e i suoi spermatozoi zampillano con una facilità pari quasi a quella di certi chef partenopei. Finisce così che prima ingravida la sua ragazza (Yoshimi), della quale non sembra neppure troppo convinto, e successivamente la fisioterapista a sovradosaggio di estrogeni che ha in cura suo nonno. Il padre (Pierattini) si dispera, la madre (Cescon) si sfrega le mani nella speranza di diventare nonna, gli amici cazzeggiano partendo per il Marocco e il potenziale suocero (Reale) continua a preoccuparsi esclusivamente dei buffi accusati per le troppe perdite al gioco. L'unica persona saggia sembra proprio la neopuerpera. Che fare? Portare a termine la gravidanza o dare la piccola che è in arrivo in adozione?
Versione alla vaccinara di Juno, Piuma è un romanzetto di formazione che intercetta la voga di cinema giovanilista degli anni '10 per declinarla secondo il paradigma, scanzonato e leggerissimo fin dal titolo, proprio dell'autore. Il quale, dopo I primi della lista e Fino a qui tutto bene, sembra precipitare in un'opera ruffiana, con personaggi monodimensionali aggrovigliati su una tematica pretestuosa. L'unica scena da salvare - peraltro appiccicata al resto del film con la Coccoina - è quella nella quale i due protagonisti nuotano sui cieli della città.
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