Regia di Roan Johnson vedi scheda film
Ferro e Cate sono due diciottenni innamorati alle prese con la preparazione dell'esame di maturità. Con gli amici stanno già programmando il viaggio estivo da fare in Marocco una volta diplomati, peccato però che Cate è incinta di 2 mesi e proprio il giorno dell'esame ha una seria minaccia d'aborto che costringe i due ragazzi a rimanere a casa per tutta l'estate. Il film prosegue scandendo le vicende di questa inaspettata gravidanza mese per mese. Tutto da copione quindi: i primi mesi le discussioni con i genitori per fargli accettare la nuova situazione, i mesi di mezzo sono quelli in cui i due ragazzi si rendono conto maggiormente delle nuove responsabilità alle quali vanno incontro e le conseguenti difficoltà di coppia, il periodo finale è quello della scelta definitiva su cosa fare della bambina in arrivo.
Piuma è proprio il nome scelto da Ferro e Cate per la loro bimba, che dovrebbe esserle di auspicio per una vita leggera e spensierata come la loro età. Leggero in effetti è tutto il film, che non riesce mai ad essere realmente originale su un tema visto e trattato in tantissimi altri soggetti, non riesce ad approfondire mai l'aspetto drammatico della situazione o a tratteggiare in maniera più accurata i personaggi (nemmeno i protagonisti) che rimangono costantemente superficiali a mo' di macchietta.
Non riesce nemmeno ad essere la commedia italiana che ridendo fa riflettere o commuovere o altro, fa semplicemente ridere per delle buone scene messe qua e là, costruite addosso agli attori e alle loro capacità.
Non c'è il minimo sforzo per allontanarsi da un cliché ormai consumato della commedia "facile", con tutto l'aspetto dignitoso che tale termine comporta. Essendo il film in concorso alla 73° mostra di Venezia mi aspettavo qualcosa di più che un film per farsi due risate (e si ride per fortuna).
Se Roan Johnson voleva fare una commedia leggera come una piuma ci è riuscito perfettamente, io pero' speravo di vedere un segnale di crescita al suo terzo film. Tutto è rimasto invece immobile e la piuma non è volata più in là che pochi centimetri dal suo bel film di esordio "Iprimi della lista" del 2011.
Se il film rimane comunque gravedevole è per la presenza di Sergio Pierattini nella parte del padre di Ferro. Pierattini dimostra ancora le sue ottime doti di attore caratterista e ci regala in questo film 10 minuti di grasse risate nella scena in cui il figlio gli confessa l'ennesima cazzata che ha combinato (". ..ti prego d'ora in poi non mi raccontare nessuna delle tue cazzate che non siano quelle che rendono bella la vita..."), ma una buona scena con il solito attore toscano che funziona, non può bastare a salvare il risultato finale. E proprio il finale è quello che più mi ha lasciato l'amaro in bocca, perché è sempre quello su cui si punta quando ci si rende conto che il film è al di sotto delle proprie aspettative; un buon finale può risollevare le sorti, non è questo il caso. Tutto è come da copione, così come è iniziato così finisce, a niente valgono qualche sana risata e qualche trovata ad effetto, il risultato rimane sotto le aspettative e insufficiente se presentato in concorso al più prestigioso festival italiano. Ho molta stima personale nei confronti di questo regista e mi auguro che il suo film di vera crescita e maturità possa arrivare con il quarto.
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Mi piace la tua recensione, decisamente forte. Oggi ho sentito che a Venezia il film è stato accolto con applausi e fischi, come vedi ci hai azzeccato, evidentemente lo hai guardato con sana capacità di critica.
Grazie e a presto. Antonio
una critica facile purtroppo. I fischi in sala sono sempre una vergogna per chi li fa. Se a fischare sono i critici vuol dire che non sono in grado di manifestare il loro disappunto con la penna. Ad un festival oltre che ad una selezione competente, mi aspetterei un pubblico critico perlomeno educato. Mi dispiace seriamente per Roan Johnson, so quanto lavoro c'è dietro al suo film e quanto ci tenga...mi auguro nel prossimo. grazie.
prova
ok, il commento prova era per vedere se finalmente i permessi sono arrivati. Ora ci sono, e pare che finalmente io sia a piede libero :)) Dunque, il commento: che Roan abbia chissà che santi in Paradiso non ci piove, e la prova che Venezia sta perdendo colpi a man bassa non serviva. Giusto ieri riguardavo il programma degli anni scorsi e c'è da mettersi a piangere in cinese. Se poi penso alla fatica e ai costi di partecipazione ad un festival dove ti scorticano vivo, l'accoglienza è ai minimi storici, la vita del misero cinefilo è messa a dura prova in tutti i modi, dai trasporti lentissimi alle file di intere mezz'ore se non più sotto il sole a picco (ma dico, chi abita qui lo sa bene che clima schifoso abbiamo d'estate, una tenda, qualche ombrellino di quelli che i cinesi vendono in spiaggia, macché, devi morire e poi gelarti con l'aria condizionata a palla nelle sale) insomma, scusa lo sfogo, ma la visione di Piuma è stata funestata da tutte queste cose messe insieme. Probabile quindi che il mio giudizio sia in qualche modo viziato da rabbia funesta, comunque il filmetto è davvero penoso. Sì, il padre salva qualche situazione comica, ma il resto!!!! Male i fischi, certo, non siamo allo stadio e molti forse non lo sanno, ci sono facce in giro di saputoni che pare abbiano inventato il cinema! Scusa lo sfogo, vedrai che mi revocano i permessi, ahaha! Ciao
Io ho visto il film ieri mattina, senza sole a picco ed ero anche di buon umore...è proprio il film che non funziona, gli aspetti climatici non c'entrano :D :D casomai all'uscita ho avuto uno scontro verbale acceso con un paio di giornalisti (?) o altro che sostenevano che il mio giudizio negativo fosse dettato da un pregiudizio nei confronti della commedia...cosa assolutamente falsa e che mi ha fatto saltare la mosca al naso. Per il programma non posso giudicare, frequento il festival da poco ma i film che ho visto in questo mi sembrano buoni. Però è vero: a Venezia c'è un'afa che ammazza... ciao ;) e non perdere i permessi :D
Scusate per il disturbo... Venezia è veramente afosa in estate, molto meglio malinconica e meno piena di turisti in autunno e in inverno. Però il Festival del Cinema, con tutte le sue pecche e i disagi meteo, deve essere in questo periodo, abbiamo gli occhi del mondo addosso nel momento più rilassante dell'anno, in autunno o in inverno sarebbe troppo rischioso anche per la disponibilità dei divi. E' bello vedere tanta gente, e poter discutere (vedi scontro verbale di Maghella) con i colleghi cronisti. Io ho iniziato il mio lavoro di cronista di Cinema tanti anni fa, a Olbia, dove si teneva la Prima Rassegna del Cinema d'amatore: in sala, era d'agosto, c'ero solo io. Nessun altro cronista, e neppure uno spettatore. Ho superato il trauma, e ho continuato. Evviva il Cinema!
sì...certo, se è per questo anche il festival di Torino è a novembre e c'è la pioggia e il freddo. Con la yume si faceva solo la considerazione che forse una maggiore attenzione da parte dell'organizzazione (vedi per l'aria condizionata in sala troppo bassa rispetto all'esterno) potrebbe servire ad avere meno disagi per vedere i film.
Più che giusto. Grazie.
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