Regia di Max Croci vedi scheda film
Esilissima commedia sentimentale fatta di personaggi e situazioni buffe, prive di una qualsivoglia profondità. Ambra tutto sommato se la cava da spiritosa protagonista (quasi) assoluta.
Dora è una donna bella, ironica e frizzante, mamma premurosa di due bambini piccoli, divisa tra lavoro e famiglia, che alla soglia dei quarant’anni subisce un duro colpo: viene lasciata senza una vera ragione dal marito di cui era innamoratissima, dopo sette anni di vita insieme. Consigliata dalle persone che le stanno accanto e in particolare dall’amica del cuore Sara, che in realtà non riesce mai ad avere relazioni stabili, Dora cerca di riprendere le redini della sua vita e di vivere con più leggerezza i rapporti umani, soprattutto con il sesso opposto.
Ambra al suo primo ruolo come protagonista assoluta se la cava tutto sommato dignitosamente in questa commedia costellata da personaggi e situazioni un po’ inverosimili, in cui a dominare sono colori e dialoghi vivaci, che si susseguono senza una vera trama di fondo solida e appassionante. Ad un certo punto, verso la metà del film, si ha quasi l’impressione di essere di fronte alla presentazione di una serie di storie che si svilupperanno in seguito, cosa che invece non accadrà. Va detto che il soggetto è tratto da un romanzo a sua volta ispirato da un blog, e quindi questa sensazione di frammentarietà rispecchia un po’ la fonte originaria, ma di certo non funziona troppo bene in un prodotto che venga inteso e proposto come opera compiuta. Ad affiancare l’ex stellina televisiva troviamo un cast abbastanza nutrito che comprende una serie di attori visti sia al cinema che sul piccolo schermo quali Carolina Crescentini, Massimo Poggio, Edoardo Pesce, Giuliana De Sio e perfino in una particina la cantante Arisa, conferendo alla narrazione uno stampo corale.
L’espediente dell’interpellazione diretta dello spettatore portato avanti dalla protagonista è gradevole e carino e di tanto in tanto riporta l’attenzione su di lei che assume quasi un ruolo di narratrice esterna e interna allo stesso tempo, purtroppo però a mancare è un vero interesse, quel qualcosa che faccia appassionare davvero alla visione e di certo non aiuta il modo in cui vengono tracciati i personaggi e le loro vicende, che sanno di episodico e stucchevole.
A pagare il risultato finale è l’eccessiva superficialità con cui vengono affrontati i tanti spunti, per cui se ne consiglia la visione a cervello semi spento.
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