Regia di Philip Kaufman vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=tCblQ_fnPpc
Uomini veri è una sfida dell’uomo ai suoi limiti. I limiti fisici che si frappongono fra cielo e terra e quelli interiori (il “demone” spesso evocato dagli avventurieri del cielo) che si frappongono fra umane capacità e temerarie aspirazioni.
E, mentre si assiste alla genesi ed allo sviluppo della sfida in discorso, si prova, con un misto di curiosità ed eccitazione, una sensazione particolare; perché si avverte di fare esperienza di qualcosa di inedito (quantomeno per gran parte del pubblico odierno) ed entusiasmante. Eppure appena l’inizio. Perché la storia è ancora tutta da scrivere (e, forse, è proprio questo ciò che emoziona di più)!
Invero una storia parziale (tanto per il lasso di tempo considerato quanto, soprattutto, per l’angolo visuale adottato). Ma pur sempre una gran bella storia. Ovvero l’avvincente storia della rincorsa al progresso tecnologico ed allo spazio, in strenua competizione con i detestati sovietici (per vari anni supportati da un team di “crucchi” più abili di quelli rifugiatisi in America).
Una storia bella ed avvincente perché, proprio a questo proposito, Kaufman riesce bene nell’impresa di conciliare l’alleluja della retorica di parte (leggasi “statunitense”) e del sano amor di patria con la resa schietta delle dinamiche interne al gruppo degli eroi prescelti, tanto in relazione a taluni umani vizietti, quanto con riferimento alle strategie di marketing politico attuate ai più alti vertici dei programmi spaziali (da politici che avrebbero trovato il modo di fare carriera con la faccia dei beniamini di una nazione).
Kaufam racconta il punto di vista degli eroi dei primi tempi. E di quelli del secondo turno (in entrambi i casi, attori di carattere, come ebbero a dimostrare in seguito). Kaufman rivela i pensieri delle donne che ebbero a che fare con uomini di quella stoffa (the “right” stuff). E di tutti coloro che si sono inebriati dei loro successi.
Kaufman racconta il delirio di una nazione che si scopre debole ed indifesa, dapprima, e forte ed invincibile, poi.
Siamo tutti un po’ debitori di uomini come quelli che solcarono i cieli dal dopoguerra in poi (abbattendo il muro della paura e sconfiggendo il “demone” che infestava i loro sonni irrequieti e le loro escursioni diurne, costantemente in bilico fra la vita e la morte).
Ed anche, un pochino, del cinema di Kaufman.
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