Regia di Marie-Castille Mention-Schaar vedi scheda film
Locarno 69. C’era grande attesa ieri sera in Piazza grande per la proiezione di “Le ciel attendra”, il film di Marie Castille Mention Schaaar dedicato al reclutamento islamico in territorio occidentale perché dopo i recenti attentati terroristico la storia delle adolescenti francesi adescate via internet e convinte a raggiungere la Siria per combattere la guerra santa andava a toccare il nervo scoperto dell’opinione pubblica europea. In questa sede non è il caso di approfondire i motivi per i quali un film del genere aveva catalizzato da giorni l’interesse dei mass media e del pubblico festivaliero,; nè di ribadire che la trattazione di simili argomenti può rivelarsi a seconda dei casi un rischio a causa della mancanza della prospettiva necessaria per ragionare su situazioni in corso d’opera, o un vantaggio, per l’empatia del pubblico nei confronti di fatti cosi eclatanti e dolorosi . A giudicare dagli applausi che al termine della proiezione sono stati tributati alla regista e alle sue attrici sembra aver prevalso l’emozione e quindi la predisposizione dello spettatore ad identificarsi con i problemi e le paure evocate dalla vicenda raccontata sullo schermo. Un successo che però non riesce a convincerci sulla bontà de “Il ciel attendra” che per quanto ci riguarda non funziona né come prodotto di denuncia, tanto superficiale è quella della sceneggiatura sul problema del reclutamento telematico messo a punto dagli agenti del califfato, né come film di genere, per le caratteristiche di un melodramma che nonostante il tempo a disposizione (105’) non riesce a spostarsi di una virgola dal clima tragico e concitato che ne caratterizza l’incipit così come dalle reiterate discussioni tra genitori e figli volte a rappresentare il gap generazionale tra le parti in causa. Senza un minimo approfondimento del contesto sociale in cui si svolgono i fatti, e con un’esposizione pubblicitaria dei meccanismi e delle strategie dei temibile avversario “Le ciel attendra” si rivela un istant movie che fa il gioco di chi in cambio di sicurezza non vedrebbero l’ora di ridurre le libertà dei singoli cittadini.
(ondacinema.it/speciale 69 festival di Locarno)
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