Regia di Mark Pavia vedi scheda film
Il regista di "The Night Flier" scrive e dirige questo home invasion partendo dall'incontro tra estranei generato da un piccolo scontro automobilistico con conseguente scambio di contatti. Se il personaggio dell'Autista/Killer (non è uno spoiler, visto che è evidente fin da subito che l'Autista è il Killer, anche se indossa un costume) richiama per certi versi lo Stuntman Mike interpretato da Ken Russell in "Death Proof", per il resto il film di Pavia richiama in modo molto marcato il Cinema di Carpenter: oltre allo spunto narrativo che rende inevitabile la costruzione di un'Atmosfera d'Assedio (che, credo non serva nemmeno ripeterlo, è uno dei Temi se non il Tema prediletto del Maestro di "They Live"), troviamo squisiti echi Carpenteriani nei movimenti di macchina per seguire il percorso dei personaggi (specialmente quando 'svoltano l'angolo'), nelle inquadrature degli esterni che rimandano moltissimo alla cittadina autunnale di Haddonfield, nell'anonimia del volto reale 'smascherato' dell'Autista (i cui occhi, quando si leva gli occhiali da sole durante lo scambio di informazioni tra lui e la Protagonista, non vengono mostrati all'Individuo Spettatore) e nell'assenza di volto della sua maschera (dove però vediamo gli occhi), fino ad arrivare alle Musiche che, seppure si senta la differenza lo Stile Musicale del Regista-Compositore Autore di "Assault on Precinct 13" e quello di Nightrunner (autore di questa Colonna Sonora), comunque sono caratterizzate da quel 'minimalismo' compositivo che caratterizza le Colonne Sonore dell'Autore di "Escape from New York".
Omaggi Carpenteriani a parte, il film comunque, pur essendo un lavoro 'scritto e diretto da', non si configura come un'Opera "d'Autore", ovvero come un Film che vuole esprimere un Punto di Vista Artistico del Regista-Sceneggiatore, anche se come tutti gli home invasion lascia aperta la porta a riflessioni sulla sicurezza casalinga e la paura degli estranei (sia in chiave 'reazionaria', ovvero la casa è minacciata dagli intrusi e quindi bisogna difendersi, sia in chiave 'problematica', ovvero al giorno d'oggi ci consideriamo sicuri soltanto nel privato ma il pericolo reale può nascondersi molto più efficacemente proprio all'interno del nostro privato)."Fender Bender" vuole semplicemente proporre un film di Genere che intrattenga il "pubblico di Genere" e, a parte qualche jump scares ormai 'd'obbligo', ci riesce seguendo in modo intelligente i codici 'classici' del Genere costruendo positivamente una buona empatia nei confronti della Protagonista.
Quindi, un film d'intrattenimento Thriller-Horror che, pur non ambendo a costruire una Riflessione Artistica e Personale, riesce a catturare l'attenzione dell'Individuo Spettatore omaggiando squisitamente un Grande Autore, non solo per il Genere ma per il Cinema in generale, come John Carpenter.
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