Regia di Mark Pavia vedi scheda film
Classico esempio di thriller prevedibile e pieno di stereotipi ma scritto e girato con piacevole inventiva. Opera di un regista di culto che torna sulle scene -con gran classe- dopo quasi vent'anni.
Un maniaco omicida, mediante una tecnica tutta particolare, avvicina giovani ragazze, per poi ucciderle in un secondo momento. Creando ad arte un tamponamento automobilistico, riesce a entrare in possesso dei dati personali, finendo per intromettersi nell'abitazione delle vittime. Arriva anche il turno della neo patentata Hilary (Makenzie Vega), lasciata dai severi genitori -per punizione, dopo l'incidente- il fine settimana, da sola, in casa.
"La tua vita è insignificante, ma la tua morte sarà leggendaria." (Autista assassino)
Felice ritorno, dopo quasi vent'anni, dietro la macchina da presa (e in sceneggiatura) per Mark Pavia, responsabile di in piccolo cult su un vampiro pilota d'aereo (Night Flier, 1997). Per questo gradevole Fender bender Pavia sceglie un approccio realistico, lentamente portato al thriller dopo circa un'ora di approfondimenti sulle psicologie dei personaggi. Ma questa dilatazione temporale -priva di elementi horror- è girata con classe, nonché funzionale alla preparazione della dinamica, sorprendente, spiazzante e tesissima mezz'ora finale. Pavia prepara il terreno, per poi assestare colpi decisi e piacevolmente scorretti, che si chiudono in un finale cattivissimo e per nulla consolatorio (probabilmente aperto a un ipotetico sequel).
Fedele al genere di riferimento, con atmosfere inquietanti e macabre (il temporale perenne, accompagnato da un forte vento), Fender bender propone un killer dal macabro travestimento, accostabile al look del dottor Decker (interpretato da David Cronenberg) nel dimenticato Cabal di Clive Barker.
Se inevitabili sono i riferimenti a classici dello slasher, con Halloween e Venerdì 13 in testa, parecchi sono gli elementi che lo avvicinano di più a un poco conosciuto film diretto nel 2009 da Marcus Dunstan: The collector. Non solo per lo stesso abbigliamento in pelle e con maschera facciale indossato dall'omicida seriale, ma per finalità e metodo utilizzati in entrambi i casi: penetrazione nelle case delle vittime, azione omicida al fine di comporre una personale -e discutibile- collezione.
Il ritorno di Pavia è dunque stato una piacevole sorpresa, che ci auguriamo possa essere ripetuta a distanza di minor tempo. Attualmente il regista è infatti all'opera per la realizzazione di un nuovo film: Clare at 16; date le premesse, un titolo decisamente atteso.
L'ottima colonna sonora / Versione soft
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