Regia di Elio Petri vedi scheda film
Un uomo rientra a casa dopo aver passato una notte fuori e trova la polizia che lo accusa dell’omicidio dell’ex amante, che aveva finanziato le sue attività trasformandolo da robivecchi in apprezzato antiquario. Petri esordisce al cinema con un incubo kafkiano concentrato nella durata di 24 ore e raccontato in toni grotteschi, che non sfugge a qualche ripetitività (erano proprio necessarie tutte quelle scene in cella con Paolo Panelli?) ma si mantiene su un buon livello. Ottime prove dei due antagonisti che si fronteggiano: Salvo Randone, commissario evasivo e insinuante, e Marcello Mastroianni, cialtrone impunito e mentitore seriale che i numerosi flashback si incaricano di smascherare a uso dello spettatore; non redento dall’esperienza, nell’ultima scena lo vediamo godersi cinicamente i vantaggi del suo nuovo status di personaggio pubblico (“Ahò, ma tu lo sai con chi stai parlando, sì? con l’assassino”).
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