La recensione su Tanti auguri

di mm40

6 stelle

Una ragazza compie trent'anni. Un giorno qualunque, una vita normale. La segreteria telefonica, al rientro a casa, le consegna gli auguri di amici e parenti che si sono ricordati di lei. Improvvisamente, mentre le loro voci registrate scorrono in sottofondo, amici e parenti compaiono nell'appartamento.

Cortometraggio vincitore del Nastro d'argento per la sua categoria, Tanti auguri è l'esordio registico, dopo alcune pellicole di apprendistato come aiuto regista, per Giulio Manfredonia. Futuro autore di pellicole leggere, ma non prive di contenuti, Manfredonia offre già in questa opera prima ampi squarci delle sue potenzialità; il fulcro essenziale della sceneggiatura di Serena Castana e Cristiana Mastropietro sta nell'espediente (vagamente alla Woody Allen) dell'evocazione in carne e ossa degli interlocutori nella mente della protagonista. Così, nei tredici minuti scarsi di durata del lavoro, possiamo scoprire di più sulla vita di Alessandra, ben interpretata da Claudia Pandolfi, attrice ancora giovane ma già quotata, peraltro costretta - lei 24enne - nel ruolo di una donna che compie 30 anni; Alessandra è un personaggio talmente 'medio' che può rispecchiare esperienze, problematiche, sentimenti del più vasto pubblico: genitori per bene, infanzia serena, adolescenza inquieta, una maturità ancora non del tutto acquisita sul piano sentimentale. In una particina compare anche Paolo Sassanelli; lo stesso dovrebbe succedere per Carlo Lizzani, presente nei crediti fra i titoli di testa, ma risulta francamente arduo trovarlo nel film. Manfredonia tre anni più tardi debutterà anche nel lungometraggio, con Se fossi in te. 6/10.

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