Regia di Chen Kaige vedi scheda film
"Addio mia concubina" rappresenta un po' l'apogeo del cinema cinese degli anni novanta: con la Palma d'oro ottenuta a Cannes, infatti, Chen Kaige sembrò addirittura poter superare, almeno in quanto a riconoscimenti occidentali, il collega e rivale Zhang Yimou. Il film è bello (e mi scuso per la banalità del giudizio) sotto diversi aspetti, primo tra tutti quello figurativo e della ricostruzione storica, così come per quanto riguarda il racconto di un'amicizia che spesso sconfina nella rivalità professionale tra i due protagonisti. Il difetto, rivelato a mio parere da un'impressione di superficialità che resta nello spettatore alla fine del film, è lo stesso di altre grandi opere che tentano (pretendono?) di inserire le vicende personali dei loro protagonisti, piccoli (come, ad esempio, in La meglio gioventù di Giordana) o grandi (come nel caso dell'Ultimo imperatore) che siano, ponendo in primo piano i grandi avvenimenti storici e i rivolgimenti sociali che si verificano in un paese nell'arco di un periodo di tempo piuttosto lungo (generalmente almeno trenta o quarant'anni). In realtà il film funziona, soprattutto nella descrizione di questo rapporto che, nelle sue gelosie e nei suoi isterismi, non è solo professionale, sfociando spesso, quanto meno da parte di Douzi, in una relazione d'amore, repressa alla meno peggio. Resta un po' l'impressione, comunque, che Zhang Yimou sia un regista più profondo, soprattutto nella descrizione dell'animo femminile (qui un po' trascurato sia nel personaggio di Juxian che nel lato muliebre di Douzi) e che sarebbe stato in grado di trarre dal soggetto di questo film qualcosa di più intenso. In ogni caso, rimane nella memoria anche la grande prova d'attore di Leslie Cheung, ottimo interprete sia al naturale che nei costumi della concubina. (08/09/2007)
Trent'anni di storia cinese, visti attraverso le vicende di due attori dell'Opera, specializzati nel recitare "Addio mia concubina", l'uno nella parte del re (Fengyi), l'altro nella parte della concubina. L'amicizia tra i due, iniziata quando erano ancora ragazzini nella feroce accademia teatrale gestita da un anziano maestro, si incrina diverse volte. La prima è quando Shitou decide di sposare la bella prostituta Juxian, successivamente quando, durante la rivoluzione culturale, egli è costretto a denunciare l'amico Douzi.
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