Regia di Rachel Talalay vedi scheda film
In vita era un assassino terribile, un serial killer preciso e metodico quanto violento nel compiere i suoi crimini. L'ultima impresa però gli era stata fatale: mentre si recava in macchina a compiere un nuovo assassinio (una giovane donna e il figlio di lei), un incidente stradale l'aveva ridotto in fin di vita. E non era finita lì: in ospedale, mentre versava in coma profondo, era stato colpito da un fulmine che aveva trasferito la sua essenza vitale, attraverso un passaggio di energia elettrica, in un computer. Adesso si comporta come un vero e proprio virus e può permettersi passeggiate lungo la sede elettrica e atti di imperio nei confronti di pacifici elettrodomestici che, guidati da lui, diventano armi micidiali. E la vittima designata è sempre la giovane donna. Per debellare il terribile Dataman (così è stato ribattezzato il serial killer) la donna ricorre a un vero e proprio mago del computer che ingaggia con il virus una lotta senza quartiere. Karen Allen, anche dopo aver divorziato da Brian De Palma, resta una delle attrici più richieste del cinema dell'orrore. La regista Rachel Talalay ha alle spalle un buon curriculum: ha diretto un solo film (Nightmare VI: la fine) ma ha prodotto altri horror con protagonista il cattivissimo Freddy Krueger; inoltre ha curato la produzione di molti film del simpatico demenziale newyorchese John Waters ed è stata agente di Divine, il travestito mastodontico lanciato proprio da Waters. Qui fa buon uso delle molteplici esperienze accumulate e dimostra di avere dalla sua un buon mestiere. La trama è completamente assurda ma, come avviene nei migliori film dell'orrore, è al tempo stesso credibile (la regista ha anche compiuto studi di matematica, all'università) e, a tratti, piacevolmente sorprendente.
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