Regia di Oliver Stone vedi scheda film
C'è chi la morte la dà per noia, chi se la sceglie per professione, Mickey e Mallory né l'uno né l'altra, loro lo facean per passione. Oliver Stone gioca con la messa in scena, con i personaggi e regala un prodotto sostanzialmente banale ma formalmente illuminante.
Spettacolare esercizio di stile, Stone gioca e si diverte con il montaggio, la colonna sonora, gli effetti speciali, costruisce un prodotto che non racconta nulla di nuovo ma lo fa con un linguaggio frenetico, eccessivo e a suo modo innovativo. Il soggetto è di Quentin Tarantino e si vede. Woody Harrelson titaneggia, ottimamente supportato da un cast stratosferico che annovera una brava Juliette Lewis ma anche l'ottimo Robert Downey Jr. (qui nemmeno trentenne), Tommy Lee Jones, Tom Sizemore e un caustico Rodney Dangerfield. Sarebbe riduttivo parlare solo di un formidabile sfoggio di tecnica, Assassini nati è anche una feroce satira sui media, sulla psicologia delle masse in grado di rendere eroi degli assassini a sangue freddo. In tal senso Stone non gioca pulito, tutt'altro utilizza la struttura dialogica per sublimare i suoi protagonisti, dar loro un'impronta più elaborata e umana, quasi un valore filosofico, al fine probabilmente di portare il pubblico a sentirsi parte di quella massa di idioti adoranti che idolatrano Mickey e Mallory Knox. Assassini nati è una pellicola pirotecnica che non lascia un attimo di respiro e non lesina sesso e violenza, senza alcun rispetto per il politicamente corretto. Stone sembra quasi voler fare un esperimento sociale sui suoi spettatori, il risultato è riuscito: a voi l'analisi degli esiti.
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