Regia di Tom Shaydac vedi scheda film
I miei amici prendono gli hard disk del mio pc per una cloaca ove scaricare spazzatura di ogni tipo, così presto mi ritrovo solo due giga di spazio libero e devo cominciare ad eliminare qualcosa. Questo è l'unico motivo che mi ha spinto a visionare questa pellicola che è andata ben oltre le mie peggiori previsioni.
Se ricordo bene devo aver visto a suo tempo un servizio alla tv sul "fenomeno Ace Ventura" e ricordo che dalle pur scarne riprese Jim Carrey, a pelle, mi era risultato subito odioso. Col tempo ho rivalutato ampiamente il giudizio su di lui e l'ho apprezzato per le scelte e le prove fornite in molti film, ma vedendo questo film non posso che confermare l'impressione iniziale.
Lo script è perlomeno esile, le situazioni sono scontate, risapute e banali, le battute sono al di sotto della cintola, la prova degli attori è a dir poco scolastica, sceneggiatura da dimenticare, per non parlare della parte tecnica, carente sotto ogni aspetto. I miei sistemi di difesa hanno totalmente rimosso il film dalla memoria solo qualche giorno dopo la visione, e per scrivere queste poche righe ho dovuto riguardarlo brevissimamente per rievocare impressioni ormai remote.
Conclusione: io non ho riso affatto, e trovo che la prova di Carrey sia proprio la zavorra che trascina il film a fondo. Adesso vado a cancellarlo.
Ace Ventura si occupa del ritrovamento di animali smarriti. Un giorno viene chiamato per risolvere il caso di Fiocco di Neve, il delfino mascotte dei Miami Dolphins che devono giocare la finale del Super Bowl. La caccia al delfino smarrito sarà piena di sorprese e di colpi di scena.
Non ricordo alcunché di eccezionale, nulla che possa passare alla storia.
Al debutto con questa pellicola, farà decisamente di meglio in seguito, soprattutto in "Una Settimana Da Dio", ma qui non riesce proprio a convincermi.
Dire che è sopra le righe è un understatement. Atteggiamenti e boccacce mi fiaccano dopo pochi minuti, arrivare alla fine è un'ordalia.
La Gale Weathers di Scream ha un viso indubbiamente piacevole, anche se col look siamo restati in pieni anni ottanta, ma non brilla certo per doti interpretative.
Non avevo riconosciuto colei che mi aveva fatto sognare in Blade Runner, mi ritrovo invece una sciapetta dall'acconciatura improbabile che strappa qualche cenno di commiserazione. Peccato.
Interpreta se stesso, ed in questo è indubbiamente favorito, ma riesce solo a svolgere il compitino senza infamia e senza lode.
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