Regia di Agnieszka Holland vedi scheda film
Bello questo film, pervaso da un'atmosfera poetica, di mistero e come trasognata, adatta allo sguardo e ai ricordi di un bambino. Direi che è una pellicola che può piacere sia agli adulti che ai più piccoli. La vicenda è reale e realistica, ma la prospettiva è quella del ricordo trasfigurato che assomiglia vagamente a un songo. La regista riesce a costruire questa particolare atmosfera, senza sconfinare nel patinato e nel zuccheroso, e questo non è poco. Particolarmente riuscita la rappresentazione della natura, che risulta fiabesca e bucolica, senza che scivoli nel fantastico.
Qualche piccola imperfezione l'ho notata in alcune sequenze verso la fine, ma sono poco cosa: quello strano rito magico compiuto dai bambini stride un po' con tutto il resto e non viene spiegato, e poi forse vi è qualche sequenza un po' frettolosa.
Anche la vicenda è bella e istruttiva: una famiglia e una casa colpite dal lutto vivono bloccate nell'immobilità da assurdi timori di malattia e di pericoli inesistenti, e vengono liberati dalla schiettezza e dal buon senso di una bambina. Bella anche la vicenda del bambino, la quale, anche se per eccesso, ha qualcosa in comune con la vicenda di troppi bambini di oggi, iperprotetti e complessati da genitori troppo apprensivi, che ne rovinano l'infanzia e la vita.
Forse per apprezzare questo film bisogna avere ancora un angolino del cuore che ha conservato l'innocenza.
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