Regia di Joseph Vilsmaier vedi scheda film
Il film racconta la storia di un gruppo di soldati tedeschi finiti nell'inferno di Stalingrado durante l'omonima battaglia. I ragazzi protagonisti giungono nella città russa dopo aver combattuto a occidente e pertanto convinti di potersi confrontare con il nemico così come era accaduto loro in passato. Imparano ben presto ed a loro spese di trovarsi in un contesto nel quale la vita umana delle controparti, e, di rimando, la loro, ha scarsissimo valore. Ogni concessione che essi, compreso il loro giovane ed inesperto ufficiale, fanno nei confronti del nemico, che dall'ideologia nazista è considerato subumano, è valutato alla stregua di collaborazionismo. Pertanto i giovani protagonisti divengono due volte vittime. Del nemico russo, che la Storia ci insegna essere il vincitore materiale della cruenta battaglia, e del nemico "guerra", che qui è intesa come negazione della stessa identità umana delle persone coinvolte. Inutili massacri di civili, feriti ammassati, boriosi ufficiali indifferenti al malessere della truppa, il poter morire all'improvviso per le cause più disparate, la fame ed il freddo, uccidono uno dietro l'altro i personaggi, prima nell'animo, poi fisicamente. Il film è valido tanto come ricostruzione storica, quanto per i contenuti morali che porta. Compie una parziale difesa dei militari tedeschi, anch'essi vittime della folle ideologia nazista. Pur non concedendo nulla all'ironia, e non essendo chiaramente un prodotto destinato all'intrattenimento, questo film non annoia mai lo spettatore, in quanto è ricco di sequenze d'azione, tra le quali spicca la battaglia contro i carri armati; altre sequenze degne di nota rappresentano la tragica evacuazione dei feriti ed il trattamento dei feriti. Quasi l'intero film è ambientato a Stalingrado, una città distrutta, con strutture industriali ed abitazioni ridotte a scheletri di metallo e cemento, e tanta neve. Una ricostruzione che contrasta con le scene iniziali del film, ambientate in un'Italia assolata e popolata di persone amichevoli. Convincenti gli attori : sanno esprimere con realismo sentimenti ed emozioni legati alla condizione dei personaggi che interpretano. Idealismo, indignazione, terrore, pentimento; in momenti successivi, poi, subentrano rassegnazione, indifferenza, apatia. Valida anche la colonna sonora, accompagnamento non invadente dei drammatici eventi rappresentati.
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