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Sfida tra i ghiacci

Regia di Steven Seagal vedi scheda film

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La recensione su Sfida tra i ghiacci

di genoano
5 stelle

Ai "Fridays for future" Steven Seagal preferisce metodi più spicci: qui per salvare l'ambiente e gli Inuit fa saltare in aria mezza Alaska e stermina una turba di cattivoni; ma scivola sul ghiaccio, in un film pieno di ingenuità, con scene d'azione mal riuscite e insolitamente avare di colpi di arti marziali. E spreca un supercast. Voto 5+.

Reso audace dal successo di "Trappola in alto mare", Steven Seagal osa e accetta una sfida (tra i ghiacci) proibitiva: dedicarsi alla regia oltre che all'interpretazione del protagonista; una gran faticaccia, che forse lo ha prosciugato delle energie a tal punto da spingerlo a ridurre al minimo le scene d'azione a mani nude con colpi di aikido che lo avevano reso famoso. Fu così che il mattatore action deluse, per la prima volta, le aspettative del pubblico, e instillò uno sgradevole pensiero nella mente dei fans: l'eroe sta invecchiando. Eppure le premesse erano buone: la citazione di classici tanto diversi tra loro come "Hellfighters-Uomini d'amianto contro l'inferno" e "Un uomo chiamato cavallo"/"Balla coi lupi" (qui invece troviamo corvi, orsi ed aquile mistici: quasi tutto lo zoo); l'efficace colonna sonora di Basil Poledouris; la presenza della bellissima Joan Chen di "L'ultimo imperatore" come aiutante del protagonista; dialoghi talmente gratuiti e privi di misura da risultare molto divertenti, non so quanto volutamente. In questo curioso film capita che un pestaggio brutale porti all'illuminazione sui veri valori della vita (e non al Pronto Soccorso) e che venir investiti da un'esplosione sia il miglior modo per ritrovar se stessi; la tirata ecologista finale è un po' fuori registro ma sorprende per quanto è sentita, efficace nel suo montaggio drammatico e condivisibile nella sostanza. Ma le scene d'azione anodine e una narrazione grossolana rovinano tutto, al pari della direzione degli attori che vanifica un "dream team" dei cattivoni capitanato da Michael Caine (che, evidentemente disapprovando la regia, contesta trasformando in plateale e caricata la sua recitazione usualmente così misurata), in cui Billy Bob Thornton non ancor famoso è uno scagnozzo di medio rango ed R. Lee Ermey, il sergente Hartman di "Full Metal Jacket", fa il supermercenario. L'attore che interpreta il "director" dell'ipocrita spot della Aegis Oil era un vero regista, Irvin Kershner, quello di "L'impero colpisce ancora" e "Mai dire mai"; sul set di quest'ultimo film egli aveva fatto entrare il giovane Seagal nel mondo del cinema come istruttore per le scene di arti marziali; Steven non se n'è scordato e ha voluto omaggiarlo con questo cammeo, perchè, come ben sa chi come lui conosce le arti marziali, "chi onora il suo maestro onora se stesso".

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