Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Mario, come manchi. E' banale, ma è così. Recuperando questo film, fra gli ultimi della sua straordinaria carriera, ci si fa un po' di male, accorgendosi di come quella stagione della (grande) commedia all'italiana, non ci sia più e di come oggi ci siano solo mezze calzette e bamboccioni della televisione. Monicelli al tempo di "Parenti Serpenti" aveva già un'età invidiabile, eppure il film ha tutta l'energia, la cattiveria, l'implacabilità del suo Cinema, come a quei tempi là. Un colpo di coda strepitoso, una feroce disanima dell'italietta di paese (o dell'Italia tutta?) messa in scena fra le stanze di un grande appartamento, fra il Natale e il Capodanno. Attori perfetti che recitano come fossero a teatro, una pièce teatrale con la camera di Mario che li segue, li pedina e ne svela lentamente tutte le ipocrisie e le falsità. Un film eccelso che inizia con un bel sapore agro dolce, come uno spaccato anche commovente di una tipica grande famiglia italiana che si trova a festeggiare, tutta insieme, fra il capitone, i regali e la tombolata. Ma lentamente s'insinua l'anima da commedia nera, che ha sempre caratterizzato il cinema di Monicelli, e il film detona, forse troppo velocemente, verso un finale di una cattiveria micidiale. Un film indispensabile per conoscere (e rimpiangere) un grande maestro del nostro Cinema. Un altro capolavoro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta