Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Massacriamoci con bontà.Tanto a Natale bisogna essere tutti più buoni.A questo film tutto si può dire tranne che rispetta il convenzionale spirito natalizio festaiolo/ consumista/ pagano che ci impone codici comportamentali stereotipati in nome del politically correct che nell'atmosfera di fine anno sguazza allegramente negli animi di quasi tutti.Non in quello di Monicelli e in quello del suo sceneggiatore Amoroso.Prendi una città piccola,dove tutti conoscono tutti,abbastanza isolata geograficamente e narra una storia ,una storiaccia che potrebbe avvenire a ogni latitidine e/o longitudine.Perchè la cornice di Sulmona,piccola e bella cittadina abruzzese in una conca ciircondata da monti è cornice ideale che con la sua placidità di paesotto legato alle tradizioni è il giusto contraltare al gioco al massacro che viene celebrato nella famiglia di cui si narra la storia.Cosicchè ai due vecchi genitori che sembrano non aver capito nulla (o forse hanno capito tutto e non lo dimostrano) nel loro sereno isolamento si aggiunge una prole che è il rtratto fedele del marcio che può esserci nella borghesia becera italiana.E la loro volontà/sogno di trascorrere una serena vecchiaia con uno di loro che così si prenderà l'eredità fa venir fuori tutte le meschinità di cui può essere capace quello schifoso animale bipede che è l'uomo.Monicelli non va di fioretto:usa la clava,accumula situazioni grottesche le une sulle altre,magari è un pizzico schematico nel descrivere personaggi laidi e senza un briciolo di dignità ma è dannatamente abile nell'orchestrare le danze del massacro.La situazione precipita,gli scheletri nell'armadio di ognuno vengono allo scoperto,il gioco al massacro è tutti contro tutti ma poi si pensa bene che in fondo basta sacrificare poche pedine(fondamentalmente due,i genitori)per stare un po' meglio tutti quanti.Ed è quanto accade:si regala l'arma del delitto(una stufa a gas e per farlo ci si ispira alla cronaca televisiva)ci si procura l'alibi con partecipazione collettiva a un cenone veglione e si compie il perfetto delitto premeditato collettivo con movente ben evidente ma con nessuna punizione...è un incidente.Gli attori principali sono favolosi,l'impianto che è di stampo teatrale acquista vigore e ritmo grazie a una regia molto vivace,Monicelli e Amoroso destrutturano tutti i falsi miti natalizi mettendo alla berlina vizi privati e convenzioni millenarie.L'albero di Natale con le sue mille lucine è sempre acceso in questo mondo di parenti serpenti.Un titolo clamorosamente rinnegato dal botteghino e che anche a distanza di anni si segnala per la sua virulenza e per la sua cattiveria vera,non di facciata....
fa sorridere con quell'accento posticcio nordista
ottimo
un monumento
tra le altre è forse quella che risalta di più
regia vivace che riscatta l'impianto teatrale
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