Regia di Robert Altman vedi scheda film
Fra tavoli da poker, corse di cavalli, ring di boxe e ogni altro luogo dove si possano fare scommesse si consumano le avventure quotidiane dei due compari Elliott Gould e George Segal. Il primo è un allegro fanfarone che vive allo stato brado e ha formato una sorta di famiglia allargata con le due pupe mercenarie Ann Prentiss e Gwen Welles; il secondo, sempre serio e triste, è un divorziato pieno di debiti ma cerca ancora di conservare una parvenza di normalità (incarnata nel lavoro presso una rivista). Un giorno decidono di andare a Reno a tentare il colpo grosso. Come altri dei migliori film hollywoodiani degli anni ’70, anche questo ha il merito di saper fare discorsi alti parlando apparentemente di cose basse, ossia della vita comune di persone comuni. L’America diventa la terra delle opportunità nel senso più schizofrenico: la felicità dipende da un giro di carte, un lancio di dadi, una pallina da roulette; e alla fine resta l’amara sensazione che, comunque vadano le cose, sarà il banco a vincere. Altman dirige con perfetto senso degli spazi e dei tempi: per stile, ma anche per qualità dei risultati, siamo vicinissimi al livello di Nashville, che seguirà l’anno dopo.
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