Regia di Dino Risi vedi scheda film
Anni difficili quelli della seconda metà dei Settanta,col fenomeno del nemico in casa sotto forma di terrorismo di vari colori (anche se,spesso,c'è il non campato per aria sospetto che ci fosse la mano dei servizi segreti,ad uccidere e mettere bombe):Dino Risi,da osservatore della realtà italiana,mise in scena questo dramma tra un padre ,un industriale che traffica ed ha molte amicizie altolocate,ed un figlio introverso,scontroso,che forse ha frequentazioni pericolose. La cosa migliore è il tentativo di elaborare il non semplice personaggio del padre,che,sì,intrallazza e fa spallucce di fronte a corruzione e cose che non gli piacciono,ma rivendica a piè sospinto di aver fatto la resistenza ed infine non è una carogna vera e propria come molte volte abbiamo visto Gassman recitare sotto la direzione del regista: e l'attore mantiene elegantemente la perplessità via via sempre più preoccupata dell'uomo,di fronte alla chiusura totale del ragazzo.Però la storia non va a fondo,e abbozza sia nel politico,che nel generazionale,rendendo evidente che Risi non ha a fuoco bene i problemi di cui vuol parlare,indulgendo nel finale ad una svolta patetica che proprio non ci stava,e quindici anni prima si sarebbe guardato bene di dare.
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