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Caro papà

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Caro papà

di Baliverna
7 stelle

È un po' strano 'sto ragazzo... sempre zitto e misterioso. Ma che combina, che fa, con chi si vede?

Non è un film senza difetti, ma mi è piaciuto. Dino Risi si conferma bravo regista drammatico, oltre che di commedie (anche se non di azione: la sequenza dell'attentato è un po' incerta). Vittorio Gassman offre certamente una buona interpretazione, a tratti persino sottile e attenta alle sfumature. In un decennio in cui gli attori tendevano ad andare sopra le righe, a urlare o a fare i buffoni, questo è un pregio ancora maggiore. Nonostante la sua presenza, tuttavia, il film è sempre circolato pochino, e sinceramente non so spiegare perché.

La progressione lenta con cui il padre giunge a conoscenza dell'attività del figlio è ben raccontata; inizialmente la consapevolezza di aver trascurato il ragazzo, il bisogno di ricostruire i rapporti, i primi dubbi, le stranezze, i loschi amici, ecc.

Dall'altra parte, forse Stefano Madia non è bravissimo, e forse Nanni Moretti, che in quel momento doveva avere il naso in alto, avrebbe fatto di meglio. Tuttavia, a conti fatti, la baracca resta in piedi.

Se la pellicola si sofferma poco sul fenomeno del terrorismo in sé, ne rappresenta meglio la genesi e le radici. Chi si affiliava ai gruppi terroristici? Proletari umiliati e sfruttati? No. Erano ragazzi e ragazze di famiglie benestanti, trattati forse troppo bene dai genitori, i quali gli avevano dato ogni bene materiale, ma non valori, e neppure gli avevano insegnato a vivere. La famiglia del protagonista è figura di tutto ciò: il figlio terrorista, e la figlia tossicodipendente (poi Hare-Krishna), entrambi in disprezzo ai genitori, e soprattutto al padre. Questi era troppo occupato a fare quattrini, forse non sempre puliti, ed era convinto che dare loro il benessere materiale fosse sufficiente o forse tutto il necessario. E la moglie, tradita continuamente e davanti agli occhi, è una donna insignificante e superficiale. È evidente che questo stile di vita è sbagliato, se produce non brave persone ma drogati e terroristici (e uno praticamente parricida). Benché la scelta del figlio sia aberrante, finisce per essere un giudizio crudele e spietato, ma vero, sulla condotta del padre. Nella Bibbia c'è scritto “Coccola tuo figlio, e ti spaventerà”. E Gassmann è non solo spaventato, ma traumatizzato nell'anima.

Tra i difetti, citerei anche la curiosa scelta di far succedere l'attentato in Canada. Tuttavia, la rappresentazione di un certo mondo giovanile di allora (come l'appartamento dell'ex-ragazza) è vera e impagabile. Averne ancora di Risi e di Gassman!

 

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