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L'uomo ragno

Regia di E. W. Swackhamer vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'uomo ragno

di Tiaz gasolio
7 stelle

L'uomo ragno – Spider-Man (1977) - La Recessione.
In un mondo dove ogni anno un lungometraggio porta sul grande schermo una nuova avventura di supereroi, continua l'operazione nostalgia dello staff della Recessione. Questa settimana ci concentriamo sul primo film dell'Uomo Ragno, quello uscito nel lontano '77, e non il cine-stupro di Raimi. Il film si apre mostrandoci un Peter Parker non adolescente che, come da manuale, fa il fotografo per quattro soldi per un giornale cittadino con tanto di caporedattore stronzo e, come occupazione vera, è uno studente ricercatore all'università. E quale miglior posto per maneggiare materiale radioattivo, se non all'università? Come tradizione vuole, il nostro reporter sfigatello impacciato viene morso da un ragno radioattivo e, tac, scatta il funky estremo! Vi chiederete ovviamente se non mi stia scoreggiando il cervello, e la risposta è no, perché quando Mr. Parker fa cose da Uomo Ragno, tipo camminare sui muri e simili, scatta un sottofondo un funky estremo che fa venir voglia di cotonarsi i capelli, mettere la zeppa e lanciarsi sulla pista. Il nostro eroe si muove ingobbito con uno stile che vorrebbe ricordare i movimenti sinuosi del personaggio del fumetto, ma in realtà ricorda più un vecchio con la sciatica; cammina sulle facciate dei palazzi grazie a un classico green screen che vede sovrapposta la sua figura a una immagine statica, ma d'altronde era il '77 e stiamo parlando di un film per la televisione, quindi non ci si può nenache lamentare troppo, perché il risultato, visto il periodo, non è così orribile come lo si può immaginare. Per le scene dal vivo invece l'Uomo Ragno viene guidato su e giù per le facciate dei palazzi da un cavo che è stato cancellato in post produzione, qundi vedremo sempre il povero attore che sembra tirato per l'uccello su per un palazzo mentre imita i movimenti di una tartaruga girata al contrario. Le ragnatele, a seconda dell'utilizzo, risultano una semplice corda oppure una rete che viene lanciata in maniera grezza sugli avversari, con l'effetto tovaglia pulita dalla briciole dopo un picnic che si adagia placidamente sul nemico di turno. Anche sul fattore trama questo primo Uomo Ragno non ci scassa la minchia con grandi poteri e grandi responsabilità né con parenti che schiattono per formare il carattere del personaggio; la zia May è una simpatica vecchia che vedremo per dieci minuti e basta, niente di più niente di meno. Dal punto di vista degli antagonisti, per questa prima pellicola nessun super nemico in pigiama attillato come il protagonista, ma un pericoloso criminale che, grazie ad un dispositivo che si applica sulle giacche, può controllare la mente del malcapitato di turno. Non si capisce bene a quanti metri funzioni, perché alcune persone vengono comandate solo se il dispositivo è addosso al loro corpo, altre anche se è a qualche metro di distanza, dipende dalle occasioni e dalle esigenze, ma in fin dei conti niente di così importante ai fini dello svolgimento della trama. In conclusione il primo film dell'Uomo Ragno diverte senza scassare il cazzo con tematiche troppo sofisticate; niente storie d'amore o personaggi secondari da seguire, una semplice trasposizione adatta alla programmazione della domenica pomeriggio che non vi farà addormentare senza troppi effetti speciali.
per insulti anche non costruttivi.
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