Regia di Renato Castellani vedi scheda film
Ultime tracce di neorealismo nel cinema italiano; coevo (e simile in questi richiami al cinema povero della povera Italia degli anni precedenti) ad Umberto D, questo Due soldi di speranza riscosse il successo, sia di pubblico che a Cannes, che al film di De Sica venne a mancare. Il tempo ha restituito i giusti meriti. Non che il lavoro di Castellani (in sceneggiatura con la De Filippo) sia brutto, ma semplicemente non offre molto altro del solito spaccato, con storia sentimentale di povera gente annessa, dell'Italia che si va ricostruendo, a maniche rimboccate e con un cuore grande così. Apprezzabile, con il sacrosanto lieto fine, ma anche con un cast di non professionisti non sempre all'altezza della situazione.
Antonio torna al paesino dalla guerra e vorrebbe sposare Carmela, ma mancano i soldi. In più ha una sorella da sistemare. Comincia a fare due lavori, ma l'impicciona Carmela glieli fa perdere entrambi. La lascia e si trasferisce in città a lavorare in un cinema, ma anche qui Carmela lo rintraccia: torna così con lei al paese.
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