Regia di Michele Lupo vedi scheda film
La stagione dello spaghetti western è stata fra le più lunghe e redditizie del cinema italiano; fra la metà dei Sessanta e la fine dei Settanta non si contano i titoli (svariate centinaia, in linea di massima) immessi sul mercato di serie A, B, C e soprattutto Z. Con Lupo si va sul sicuro: regista dalle solide basi e già dedito sia al filone western che al 'genere' in sè (cominciò dirigendo peplum), la sua presenza si è sempre potuta attestare fra la A e la B; qui siamo più verso la seconda. E questo nonostante la presenza di un protagonista affiatato sia con il regista che con il western, e cioè Giuliano Gemma; al suo fianco nella prima mezzora c'è inoltre un inedito - per il ruolo, quantomeno - Miguel Bosè e, nella parte di sua sorella, l'ancora più inedita Paola Bosè, sorella anche nella vita reale. California (dal nome del personaggio principale della storia) non si distacca granchè dalla ormai risaputa logica dello spaghetti: il pistolero solitario che deve vendicare un torto personale e ingaggia una lotta senza esclusione di colpi (di rivoltella, ma non solo) contro i soliti inguaribili cattivi/banditi. Ci sono anche Chris Avram, William Berger e Malisa Longo, ma la sostanza della sceneggiatura scritta da Franco Bucceri e Roberto Leoni non pare più di tanto fresca; forse lo è maggiormente nella sopra citata prima parte (prima mezzora), quando le vicende prendono forma. Poi California si trasforma nel consueto dramma a base di lacrime, baci e pistole, in attesa del duello risolutivo nel finale. Niente di eccezionale neppure le musiche di Gianni Ferrio; si segnala quantomeno per essere l'ultima pellicola in cui Gemma e Lupo lavorano insieme. D'ora in avanti, per ben cinque volte, il regista dirigerà Bud Spencer. 4/10.
Due soldati sudisti tornano a casa dal fronte. Uno viene ucciso, l'altro va a dare la notizia ai genitori del defunto. Conosce così la sorella di lui e se ne innamora, ricambiato; ma alcuni banditi la rapiscono.
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