Regia di Michele Lupo vedi scheda film
Spaghetti western con sceneggiatura sfilacciata a causa di un soggetto debole che si dilunga per fare minuti. Alcune idee vengono scopiazzate da “Il Grande Silenzio” di Sergio Corbucci (vedi i cacciatori di taglie che uccidono i ricercati anche quando questi li pregano di arrestarli) e altre - in stile “Rambo” (pellicola ovviamente successiva) – sono tipiche di tutti quei films in cui si assiste al ritorno dei reduci dal fronte (presi a calci dalla popolazione e dalle autorità). Al di là di tutto questo, però, il film scorre e tutto sommato non è noioso. La regia non è eccezionale, così come la fotografia. Interessante le scenografie, anche se penalizzate da una fotografia e da una regia non capaci di esaltarle a dovere. Bravi, invece, gli attori con un Giuliano Gemma decisamente meglio del solito. Sufficiente. Voto: 6-
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