Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Michele, visconte caduto in miseria, si accontenta di fare la guida (sui generis) all'interno del castello che fu di proprietà della sua famiglia. Ma il destino ha in serbo piani piuttosto movimentati per lui, complici una banda di delinquenti che deciderà di rapirlo e una bella ragazza per cui Michele perderà la testa.
È un film di Mario Mattoli, artigiano del cinema senza tante pretese artistiche, con Macario protagonista: e questo può far storcere la bocca a una certa parte di pubblico; ma in realtà la comicità dell'attore torinese, infantile nel senso più letterale del termine e spesso meravigliosamente surreale, trova terreno fertile nella sua contemporaneità e va contestualizzata per essere meglio compresa e goduta. Con tale premessa si arriva dunque ad asserire che una pellicola come Non me lo dire! può offrire molto di più di ciò che ci si attenderebbe, considerando anche il fatto che ci troviamo nel 1940 e l'Italia – non solo il suo cinema – non se la passa granché bene. La sceneggiatura, e non è certo un caso, reca delle firme prestigiose in materia di comicità: Steno, Metz e Marchesi. Si vede bene: Non me lo dire! è un congegno leggero leggero, ma ricolmo di idee e raffiche di battute, che certamente ha steso dalle risate il pubblico suo contemporaneo, ma che ancora oggi fa sorridere in più momenti. Macario è ovviamente il mattatore del lavoro, ma al suo fianco troviamo volti e nomi di buonissimo spessore, a partire da quella Vanda Osiri sui titoli di testa che è naturalmente Wanda Osiris; tra gli altri ci sono poi Enzo Biliotti, Tino Scotti, Silvana Jachino, Nino Pavese e Guglielmo Barnabò. Ritmo forsennato per 80 minuti scarsi di durata. 4/10.
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