Regia di Jacques Tati vedi scheda film
Prim’ancora di incarnarsi in Hulot, Tati aveva già una concezione gerontologica dello humour, basata sullo sfruttamento della dialettica degli opposti: tradizione e progresso, Francia e America, reiterata fino allo sfinimento. La chiosa della vecchina del paese alle azioni dei personaggi è semplicemente stucchevole; le gag, mutuate dal burlesque, non hanno davvero nulla di cinematografico. Il colorito ritratto della provincia rurale invece è evocato con gusto e vivacità, ma non basta definire uno scenario se mancano azioni significative a sostanziarlo. Fatuo.
Deludente il restauro della copia a colori.
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