Regia di Jacques Tati vedi scheda film
"Giorno di festa" è un film simpatico e gentile, basato sulla figura dinoccolata del regista - interprete, dalla mimica accattivante e geniale, e sulla sua comicità stralunata e surreale. E' un film parlato (l'ho visto in originale con i sottotitoli), ma potrebbe anche essere muto, visto che il sonoro, più che parlato, è bofonchiato. E' il capostipite di tanto cinema comico a venire, primo tra tutti quello di Jerry Lewis, ed è anche intelligente nell'anticipare (nel 1949, mica ieri l'altro!) la satira dell'americanismo a tutti i costi: non per caso il giro della posta "à l'americaine!" è una delle cose migliori del film. Però, va detto, rispetto alla mia sensibilità di oggi, "Giorno di festa" denuncia tutti i suoi anni e sembra, per molti aspetti, più che un film comico o una commedia, un documento sul "come ridevamo".
A Sainte-Sévère-sur-Indre, un villaggio della Francia profonda, fervono i preparativi per la festa paesana, annunciata dall'arrivo dei giostrai. Il portalettere, uno spilungone amante dell'alcol, vede un filmato sulla consegna della posta negli Stati Uniti e vorrebbe adottare i metodi dei colleghi americani per velocizzare i recapiti. Dopo qualche esperienza negativa, desiste.
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