A Sainte Sévère, piccolo centro rurale francese, si allestisce la sagra annuale. Tra le varie "attrazioni", c'è anche quella di un cinematografo ambulante e François, il postino, complice qualche bicchiere di troppo, si esalta davanti ai prodigi mostrati da un documentario sul servizio postale statunitense. Così, nel suo piccolo, cerca di emulare i "colleghi" d'oltreoceano, con risultati catastrofici. L'edizione a colori del primo lungometraggio girato da Jacques Tati si è potuta stampare solo nel 1994. Un'autentica chicca, un godimento di vivida intelligenza e di grande finezza; lo humour garbato e sottile di un indimenticabile maestro della comicità.
Un tributo al cinema americano comico e, in maniera più ampia, al cinema in generale ma, in parallelo, una critica nemmeno troppo velata alla prepotente e ingombrante presenza statunitense nella vita quotidiana dei francesi, e non solo.
Umoristico bozzetto di provincia che è soprattutto un omaggio alle comiche del muto con cui mettere alla berlina il proverbiale efficientismo americano.
Bellissimo, sono contendo di rivederlo al cinema, dopo averlo visto parecchie volte in vhs, geniale e sempre attuale. Anche se in sala c'erano poche persone.
Nella piccola cittadina francese di Sainte Sèvère è in corso l'annuaria festa di paese. L'atmosfera gaudiosa aleggia nell'aria e coinvolge ogni cittadino del piccolo centro rurale. Francois (Jacques Tati) fa il suo solito giro per la consegna della posta, tra saltimbanchi e bancarelle. E' un tipo ingenuo Francois e un pò tutti si divertono a prenderlo in giro, alla… leggi tutto
"Giorno di festa" è un film simpatico e gentile, basato sulla figura dinoccolata del regista - interprete, dalla mimica accattivante e geniale, e sulla sua comicità stralunata e surreale. E' un film parlato (l'ho visto in originale con i sottotitoli), ma potrebbe anche essere muto, visto che il sonoro, più che parlato, è bofonchiato. E' il capostipite di tanto cinema comico a venire, primo… leggi tutto
Prim’ancora di incarnarsi in Hulot, Tati aveva già una concezione gerontologica dello humour, basata sullo sfruttamento della dialettica degli opposti: tradizione e progresso, Francia e America, reiterata fino allo sfinimento. La chiosa della vecchina del paese alle azioni dei personaggi è semplicemente stucchevole; le gag, mutuate dal burlesque, non hanno davvero nulla di… leggi tutto
Primo lungometraggio diretto e interpretato dal maestro francese Jaques Tati, risalente al 1947 (ma ufficialmente distribuito nel ‘49), riprende in maniera netta e immediata la slapstick americana di un ventennio prima di Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd.
La vicenda ruota tutta intorno al paesino bucolico di Sainte-Sévère (luogo reale in cui lo stesso regista…
Godibile soprattutto nella faticosa ricostruzione a colori, questa pellicola ci restituisce ancora un Tati veramente pirotecnico nei panni du un postino di un piccolo paese di provincia alle prese con la ricerca della modernità arrivata tramite la proiezione, nella festa di paese, di un film sulle poste americane. Gag continue, a volte forse ripetitive in certi passaggi, ma a Tati…
Ripley’s film colpisce ancora. Si tratta di un piacevole recupero cinefilo, l’ennesimo a portare la loro firma (da sempre sinonimo di qualità), un vero e proprio progetto denominato Omaggio a…
Primo film lungo di Jacques Tati, rappresenta un esordio di ottimo livello per il comico francese: un film che riesce ad unire risate e poesia come pochi altri sono riusciti a fare. Da vedere assolutamente nella copia a colori che circola a partire dagli anni Novanta grazie al lavoro congiunto della figlia dell'autore Sophie Tatischeff e del direttore della fotografia Francois Ede nel recuperare…
Forte del successo (grazie! grazie!) dei due post-collezione di figurine della settimana scorsa (piscine e case in cui vivere), ci riprovo. Molto… segue
Il cinema di Jacques Tati è continuamente rivolto all’analisi di quella società dei consumi che, votandosi acriticamente al culto del possesso, ha di fatto subordinato l’uomo all'oggetto. Tati…
Appartato come Robert Bresson ma da questo lontano per diversità di temi, Jacques Tati riprende e aggiorna la comicità di Buster Keaton dal quale eredita l’impaccio fisico e la goffaggine nei confronti degli…
Non mi è piaciuto per niente, per via di colori sbiaditi, di un pessimo sonoro, di sottotitoli quasi illeggibili e soprattutto che non fa ridere per niente. Siamo nel 1947 e il cinema era gia nel suo splendore. Carina la sceneggiatura ma doveva essere molto più divertente. I film di Stanlio e Ollio sono tutt'altra cosa
Il mite postino di paese Francois vede un film documentario sull’efficientissimo servizio postale americano e ne rimane infatuato. Cerca così di… segue
Ho nei miei ricordi delle pellicole che , quando ci ripenso, mi riappaiono alla mente leggere leggere , come una musica di Mozart che aleggi per i giardini di Boboli, come il ponentino, la sera , per le vie…
Nella piccola cittadina francese di Sainte Sèvère è in corso l'annuaria festa di paese. L'atmosfera gaudiosa aleggia nell'aria e coinvolge ogni cittadino del piccolo centro rurale. Francois (Jacques Tati) fa il suo solito giro per la consegna della posta, tra saltimbanchi e bancarelle. E' un tipo ingenuo Francois e un pò tutti si divertono a prenderlo in giro, alla…
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Commenti (6) vedi tutti
Un tributo al cinema americano comico e, in maniera più ampia, al cinema in generale ma, in parallelo, una critica nemmeno troppo velata alla prepotente e ingombrante presenza statunitense nella vita quotidiana dei francesi, e non solo.
leggi la recensione completa di CocchanUmoristico bozzetto di provincia che è soprattutto un omaggio alle comiche del muto con cui mettere alla berlina il proverbiale efficientismo americano.
commento di Leo MaltinVoto 6. [30.03.2014]
commento di PPDiscreta comicità con idee divertenti
commento di Utente rimosso (L utente che visma quale film comico? Vertici di poetica!
commento di DaltonBellissimo, sono contendo di rivederlo al cinema, dopo averlo visto parecchie volte in vhs, geniale e sempre attuale. Anche se in sala c'erano poche persone.
commento di indiana