Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Uno dei migliori film di Rosi, con un Volontè pacato e credibile, perfettamente immedesimato nel ruolo, ed una bellissima ambientazione nel paese (oggi fantasma) di Craco, borgo dell'appennino lucano (al posto del "vero" paese di Aliano dove venne esiliato in realtà Carlo Levi). Una pefetta rappresentazione di un'Italia dove, citando le parole di uno dei protagonisti, non ha senso partire come volontario per l'Abissinia davanti a tanta Africa già sotto casa, con una povertà che fa a pugni con proclami e aspettative di un regime sul viale del tramonto, e con uno spaccato di vita contadina che solo in certe pellicole di Olmi è altrettanto efficace e realistico. Un film che merita di essere visto anche perchè racconta di un mondo che oggi sembra lontanissimo, ma che in alcune realtà era presente non molti anni addietro, fatto di credenze popolari, superstizione, religiosità spiccia (nella storia ne pagherà le conseguenze un prete sbeffeggiato da tutti che riesce a riempire la chiesa solo a Natale..) e,come costante sottofondo, un'infinita atavica miseria. Ottimi sia la fotografia che il suadente e lento accompagnamento musicale.
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