Regia di John Sturges vedi scheda film
Un film breve, laconico,acuto capace di raccontare senza ipocrisia l'infamia razzista di molti cittadini americani contro i gia'perfettamente integrati giapponesi emigrati negli States prima dell'infame attacco di Pearl Harbor.E lo fa dipingendo in maniera lucida e velenosa il microcosmo di un paesino praticamente nel bel mezzo del nulla desertico ricordato da qualcuno solo perche'lambito dalla ferrovia(a me tutta la sequenza iniziale del treno,decisamente lunga per quanto breve sia iil film mi ha ricordato non poco il cinema di Leone,che il mitico Sergio abbia tratto ispirazione da qui?).Un microcosmo isolato dal mondo in cui la chiusura mentale è simbionte con l'ignoranza razzista che anima tante teste calde a compiere gesti sciocchi destinati solo a far pentire amaramente.Ma chi è quest'uomo senza braccio?Ma che cosa vuole da noi?La paura fa molte vittime soprattutto quando qualcuno ha la coscienza non perfettamente a posto.E il nostro uomo con un braccio solo(un superbo Tracy incisivo come poche altre volte)pur respirando un atmosfera ostile e pesante nei suoi confronti va avanti imperterrito per portare a termine la sua missione(ringraziare un giapponese per un gesto di eroismo che lo ha salvato pur facendogli perdere un braccio,giapponese in realta'massacrato da quelle brave persone dei compaesani).Un ambientazione western,arida sabbiosa è lo specchio perfetto del male che cova nel cuore dell'ignorante e del razzista e rende questo thriller(perche'alla fine di thriller si tratta pur con tutte le sue suggestioni trasversali) una piccola scheggia impazzita nella cinematografia di John Sturges,cineasta forse mai ricordato abbastanza...
una faccia indimenticabile
anche lui rimane impresso
ottimo antagonista
un dominatore assoluto della scena
un ottimo regista molto sottovalutato.Questo a mio parere è uno dei suoi film migliori
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